di Ben Affleck (USA, 2012)
con Ben Affleck, John Goodman, Bryan Cranston, Alan Arkin
VOTO: ****
Ben Affleck mi sta sempre più simpatico! E' il classico americano wasp: monespressivo, mascella prominente, lampadato e col fisico scolpito... uno così non lo faresti recitare nemmeno in una recita scolastica per beneficenza, figuriamoci poi se cammuffato con capelli lunghi stile anni '70 e barba e baffi posticci per sembrare ispanico: una caricatura! Eppure lui ti riesce a stupire lo stesso, non solo per l'umiltà con cui si sforza di apparire credibile come attore (e ce ne vuole!), ma soprattutto per la disinvoltura con cui passa dietro la macchina da presa dimostrando di essere un regista coi controfiocchi! Lo aveva già fatto in passato con il bellissimo Gone baby gone e col più convenzionale The Town. E adesso, possiamo dirlo, con Argo supera brillantemente il suo esame di laurea (quello del terzo film, il più difficile).
Argo è un film hollywoodiano fino al midollo, nell'accezione più positiva del termine: è spettacolare, avvincente, forse 'esagerato', di sicuro molto godibile. E' la classica 'americanata' (anche qui in senso buono) che fa imbestialire tutti coloro che odiano il mainstream a stelle e strisce e non vogliono ammettere che anche il cinema commerciale, quando è ben fatto, può raggiungere livelli di assolutà qualità. In questo caso, poi, non possono nemmeno appellarsi all'inverosimilità della storia poichè... beh, come solo in America succede, questa storia è talmente incredibile da essere vera. E vale la pena di essere raccontata!
Ben Affleck versione 'anni '70'
I fatti: nel 1979 l'esercito rivoluzionario iraniano irrompe con la forza nei locali dell'ambasciata statunitense a Teheran. Ad accompagnare i guerriglieri c'è una folla esagitata che vuole a tutti i costi la riconsegna dello Scià, ovvero del feroce dittatore che fino a pochi giorni prima aveva governato il paese con il pugno di ferro (e con la silenziosa complicità degli Stati Uniti). Ma lo Scià non si trova più nell'ambasciata, è già al sicuro da tempo in un ospedale americano. In mancanza di meglio, i soldati imprigionano e prendono come ostaggi una sessantina di diplomatici che si trovavano al lavoro. Succede però che sei di loro, i più vicini ad un'uscita secondaria, riescono a scappare e a rifugiarsi clandestinamente nella sede dell'ambasciata canadese, distante poche centinaia di metri. Sono per il momento al sicuro, ma adesso si pone il problema della loro liberazione: come farli rientrare in patria eludendo la sorveglianza della guardia rivoluzionaria?Per un impresa apparentemente impossibile ci vorrebbe una soluzione altrettanto impossibile... si vagliano le ipotesi più disparate (e disperate) ma nessuna pare praticabile. Finchè alla fine uno degli agenti della Cia più 'esperti' in materia, l'ispanico Tony Mendez, ha un'idea tanto folle quanto geniale: fingere di girare un kolossal hollywoodiano di fantascienza, imbastendo una vera casa di produzione, basandosi su una vera sceneggiatura (scelta tra le tante scartate dagli studios perchè troppo trash), con veri attori e una vera troupe. Ovviamente la produzione batterà bandiera canadese (!) e si recherà a Teheran per... fare sopralluoghi! E a quel punto i sei diplomatici dovranno imparare in poco più di 48 ore a diventare attori, l'unica loro 'copertura' possibile...
John Goodman, Alan Arkin, Ben Affleck
E qui sta il bello di Argo: a modo suo, Affleck celebra Hollywood in tutti i suoi aspetti: come fabbrica dei sogni e come luogo in cui tutto diventa possibile, a dimostrazione che il cinema può davvero cambiare la vita delle persone. E ci piace pensare che Affleck l'anno scorso abbia visto e preso spunto sia da The Artist che Hugo Cabret, due film che celebravano la potenza e la suggestione delle immagini, ma realizzati ben distanti dai capannoni losangelini. Ecco, noi crediamo che Argo sia la risposta in grande stile della vecchia Hollywood, quella che è ancora capace di fare intrattenimento intelligente e spettacolare, come ai tempi d'oro... Argo è la storia di un film mai realizzato, eppure più vero della finzione. E merita applausi a scena aperta: specialmente nel finale, quando sebbene tutti gli spettatori sappiano come va a finire, il ritmo e la tensione della pellicola li tengono incollati alla poltrona. Pura e sana suspance hollywoodiana! Menzione speciale ai sei attori che intepretano i 'fuggitivi', nonchè alla 'strana coppia' composta da John Goodman e Alan Arkin, nei panni rispettivamente di un geniale 'mago' del make-up e di un cinico produttore in pensione: le loro battute sono musica per le nostre orecchie!