Magazine Cinema
Quello di Ben Affleck è proprio un gran bel film. Di quelli che ai festival ti viene spontaneo battere le mani. Due ore che volano mescolando registri cinematografici differenti in maniera quasi perfetta.
La storia è nota: alla fine del 1979 in Iran gli studenti rivoluzionari assalgono l’ambasciata americana prendendo in ostaggio 52 americani. La cosiddetta crisi degli ostaggi durò 444 giorni e creò una tensione altissima tra l’Iran di Khomeini e gli Stati Uniti di Jimmy Carter.
Affleck si sofferma in particolare sulla vicenda di sei dipendenti dell’ambasciata americana che erano riusciti a fuggire e a rifugiarsi nella residenza dell’ambasciatore canadese.
Tony Mendez (interpretato – a dirla tutta con un eccesso di staticità - dallo stesso Ben Affleck) è l’agente della CIA specializzato in “esflitrazioni” incaricato di portare in salvo i sei cittadini americani fuori dall’Iran.
La strategia adottata sarà quella di chiedere aiuto a Hollywood per fingere la produzione cinematografica di un film di fantascienza, intitolato appunto Argo, da realizzare in Iran, trasformando i sei americani in altrettanti componenti della troupe cinematografica.
Quello di Affleck è un film che sa costruire e far crescere la tensione in maniera mirabile, ma sa anche stemperarla con straordinaria ironia per gli esiti originali dell’incontro tra il variopinto e improbabile mondo hollywodiano e l’altrettanto improbabile e decadente mondo della politica e dei servizi segreti. I personaggi del truccatore (interpretato da John Goodman) e del produttore (interpretato da Alan Arkin) sono tra le cose migliori del film e sono fondamentali per spazzare i rischi della retorica patriottica americana che sono insiti nella sceneggiatura.
Ben Affleck sceglie ovviamente di abbracciare la paura e le difficoltà degli ostaggi e dell’eroe Tony Mendez che permetterà ai sei americani di prendere un aereo per gli Stati Uniti, e non può sfuggire alla necessità di celebrare la “grandezza” dell’America alla maniera degli americani, ma non manca di richiamare le ragioni storiche dell’odio iraniano per gli americani (ragioni tra l’altro estremamente complesse in quanto complessa è la storia politica dell’Iran), né si fa sfuggire l’occasione per ironizzare sul labile confine tra farsa e tragedia che caratterizza Hollywood e che rappresenta perfettamente lo spirito americano.
Al di là però delle valutazioni di carattere storico, etico e ideologico, il film di Affleck è un grande omaggio al cinema ed uno straordinario prodotto cinematografico che ci riconcilia con la settima arte e ci offre due ore di grande spettacolo.
Il cinema hollywodiano classico al suo meglio.
E adesso posso dire anch'io "Argovaffan***o", ma se non avete visto il film non potete capire ;-)
Voto: 4/5
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Run all night - Una notte per sopravvivere
Regia: Jaume Collet SerraOrigine: USAAnno: 2015Durata: 114'La trama (con parole mie): Jimmy Conlon, ex assassino e braccio armato del boss della mala irlandese ... Leggere il seguito
Da Misterjamesford
CINEMA, CULTURA -
A proposito di Davis
(titolo originale: Inside Llewyn Davis) è un film del 2013 scritto e diretto da Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac, Carey Mulligan e Justin Timberlake tra gli... Leggere il seguito
Da Giuseppe Causarano
CULTURA -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
Sold out all’Arena di Verona la prima tappa italiana dei londinesi Mumford & Son...
“Love was kind, for a time/ Now just aches and it makes me blind/ This mirrors holds, my eyes too bright/ That I can’t see the others in my life/ We too young,... Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
Top Ten Tuesday: Top Ten Books I've Read So Far In 2015
Top Ten Tuesday Top Ten Books I've Read So Far In 2015 Dopo una settimana di assenza, colpa connessione assente, ritorna Top Ten Tuesday con una bella... Leggere il seguito
Da Susi
CULTURA, LIBRI -
Recensione: Ti prego perdonami di Melissa Hill
"Ho nostalgia del tuo sorriso, della tua risata, del profumo della tua pelle, e mi fa impazzire non poterti stringere e dirti che ti amo. Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI