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Argo

Creato il 19 maggio 2013 da Nehovistecose

(Argo)Argo

Regia di Ben Affleck

con Ben Affleck (Tony Mendez), Bryan Cranston (Jack O’Donnell), John Goodman (John Chambers), Alan Arkin (Lester Siegel), Victor Garber (Ken Taylor), Tate Donovan (Bob Anders), Clea DuVall (Cora Lijek), Rory Cochrane (Lee Schatz), Christopher Denham (Mark Lijek), Kerry Bishè (Kathy Stafford), Kyle Chandler (Hamilton Jordan), Philip Barker Hall (Turner), Adrienne Barbeau (Nina), Chris Messina (Malinov).

PAESE: USA 2012
GENERE: Thriller
DURATA: 120’

Iran, 1953. Un colpo di stato orchestrato da Stati Uniti e dalla Gran Bretagna scalza il primo ministro Mossadeq e permette allo scià di Persia di tornare in patria dopo l’esilio. Nel 1979, dopo essersi macchiato di ogni sorta di crimine, lo scià trova asilo negli USA. I ribelli iraniani non ci stanno e, pretendendo che egli torni in patria per essere processato, prendono in ostaggio 52 diplomatici americani. Sei funzionari sfuggono alla cattura e si rifugiano a casa dell’ambasciatore canadese. L’agente della CIA Tony Mendez, esperto in operazioni sotto copertura, li riporta a casa fingendo che siano attori intenti a girare un film di fantascienza. Per farlo, coadiuvato da alcuni addetti ai lavori di Hollywood, fa partire l’iter produttivo di un film che non vedrà mai la luce…

Argo

Terzo film di Affleck, scritto da Chris Terrio partendo dal libro autobiografico dello stesso Mendez. Funziona molto bene come thriller spionistico di suspense, un po’ meno come parabola sul potere occulto statunitense. Se infatti parte bene – denunziando la procedura tutta americana di scalzare governanti eletti dal popolo per sostituirli con dittatori che piacciano alla Casa Bianca – piano piano si trasforma in un pamplet decisamente patriottico su un grande eroe americano che “riporta a casa i suoi”, in un esplicito elogio alla CIA (uomini che fanno il lavoro sporco e non possono nemmeno prendersene il merito), in un dramma in stile Apollo 13 impregnato di orgoglio yankee. Certo, Affleck ha il merito di non nascondere le magagne dell’intelligence americana; il demerito è quello di lasciarle troppo presto in disparte per concentrarsi sull’eroismo e sulla presunta “libertà americana”. Questi agenti della CIA sanno bene cosa si nasconde dietro il loro lavoro: com’è possibile dunque che non si facciano domande, che moralmente non si sentano in difetto? Qualcuno l’ha definito un film impregnato di etica, ma non lo è. Affleck usa il bastone e la carota, come se, nonostante i lati oscuri, l’America restasse l’unico mondo possibile. Troppo facile. Così come è troppo facile trasformare tutti gli iraniani in cattivoni con la barba e i capelli lunghi che grugniscono e sanno solo usare la violenza, sia essa fisica o verbale. Per quanto attuato nei modi sbagliati, l’intento dei ribelli era sacrosanto: lo scià ha minacciato, fatto uccidere, umiliato il popolo iraniano, ed è giusto che sia quello stesso popolo a processarlo. Troppo facile che venga tratto come un martire dagli “amici americani”. Nonostante una serie di produttori “impegnati” (George Clooney, Grant Heslov, lo stesso Affleck) è un film molto meno anti americano di quanto vorrebbe apparire.

Argo

Funziona invece molto bene su un piano squisitamente meta cinematografico: il parallelismo Hollywood-CIA è azzeccato, e i personaggi di John Goodman e Alan Arkin sono strepitosi. È merito loro se, paradossalmente, il film funziona meglio sul versante comico- satirico che su quello politico. Attori molto, molto bravi, fotografia preziosa di Rodrigo Prieto e montaggio invisibile ed elegante di William Goldenberg (premiato con l’Oscar). Affleck si conferma regista classico ma talentuoso, e rimane uno dei giovani più interessanti del panorama cinematografico hollywoodiano. Oltre a quello a Goldenberg, due Oscar importantissimi (miglior film, miglior sceneggiatura) probabilmente un po’ eccessivi. Non perfetto, ma da vedere, anche perché racconta una storia spesso dimenticata. La voce che si sente sui titoli di coda è quella di Jimmy Carter, ex presidente USA che non poté prendersi il merito dell’operazione (che fu attribuita al governo canadese) e perse credibilità davanti al popolo americano.

Voto



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