"Argo", capolavoro di Ben Affleck, stasera in prima visione su Sky Cinema 1 HD

E Ben Affleck stupì tutti. O quasi, perché che dietro le quinte fosse molto più bravo che davanti alla macchina da presa, gli addetti ai lavori lo sapevano bene. Fin da quando lui e Matt Damon vinsero, 15 anni fa, l'Oscar alla miglior sceneggiatura per lo script di Will Hunting. Da lì è diventato celebre per la mascella volitiva, storie d'amore pubblicizzate con donne bellissime di nome Jennifer (dalla Lopez all'attuale, la Garner), flop storici (Gigli) e, soprattutto, come regista. Di drammi dolorosi come Gone Baby Gone, di heist movie pieni di ritmo e cinema come The Town, per un capolavoro come Argo, in prima tv lunedì 9 dicembre alle ore 21.10 su Sky Cinema 1 HD, coprodotto insieme a, tra gli altri, George Clooney.
Un'opera che ha sbancato agli Academy Awards, ha vinto due Golden Globe e ha raccontato la liberazione di ostaggi americani in Iran con la passione civile e il gusto del racconto di genere che il buon Ben ha sempre dimostrato. La regia è perfetta, persino nel lasciare lui, come attore, ai margini, pur essendo il protagonista. Se infatti si riserva il ruolo di Tony Mendez, agente della Cia che ai tempi della rivoluzione islamica ha davvero compiuto l'impresa eroica e geniale che seguiamo in questa pellicola, di fatto ogni scena lo vede come spalla di ottimi interpreti, con una formula già sperimentata in The Town.
E un paio, del calibro di Goodman e Arkin, li lascia addirittura giocare da soli. Ne esce fuori una spy-story di cui tutti conosciamo il finale, dettato dalla Storia e dalla cronaca dei tempi: eppure Affleck riesce, su quella pista di decollo, a farci trattenere il respiro, a farci consumare nella speranza di un lieto fine. E questo succede solo con chi sa maneggiare la macchina da presa con maestria e sensibilità, con gusto raffinato e cinefilo ma anche con quello più pop. E così uno dei peggiori attori della storia è diventato uno dei migliori cineasti di Hollywood.