Time No Coming Back è un’opera collettiva, il suono di un battaglione che marcia sulla linea di frontiera dove il metal diventa alternative e ricerca (tras)fusioni di ritmi e inclinazioni diverse. Il comune denominatore è questa creatura a più teste, gli Arhythmia, che, muovendosi compatta, lascia che il suono si moltiplichi, scorrendo liberamente nella struttura a matrioska dei brani, creando momenti di crescendo esponenziali. ll riffing prevalentemente spesso e secco e la base ritmica corposa e groove fanno da cornice agli andamenti marcati (che caratterizzano l’attitude sonora della band) e all’azione di vocals fibrose e cangianti. In quest’ep gli Arhythmia passano in rassegna tutte le sfaccettature del loro stile, compattano tutte le influenze e le rinchiudono in contenitori sonori resistenti agli urti e dai contenuti instabili. Si passa dai ritmi e dai fraseggi cadenzati con guizzi urlati di “Long Slow Dance”, ai ritmi sbrigliati di Y.o.l.o. (che vede il featuring del mitico Jahred degli Hed Pe), “Crashing Into The Void” e “Last Days”, che fanno da contraltare energico e trasformista a un pezzo apparentemente più easy come “Time No Coming Back”. Sono cinque episodi più che sufficienti per farci capire come si sta evolvendo il progetto Arhythmia, una band che da diversi anni è attiva nella scena metal/hardcore, collezionando consensi e partecipazioni a tour importanti come il “Vengeance is ours European Tour 2013” con i Biohazard. I cinque ragazzi di Olbia, anche grazie alla produzione targata Billy Graziadei (Biohazard), sono riusciti a dare una forma precisa all’ingente quantità di energia che avevano a disposizione, incanalandola in determinati binari e fissando un orizzonte sonoro più ampio.
email print