Magazine Poesie
i rami della quercia frustano
le mura del carcere spezzando
l'aria in tante piccole schegge, gocce di luce che pendono
sulla pelle, accompagnate
da nitriti calibrati a briglie
incarnite al collo della miseria;una cavità antica, un amore feroce,
il corpo appeso ad una fune di parole.Prego, a mani mozze,
bestemmiando le litanie,
con il sangue che mi incolla i talloni.Donatella - novembre 02, 2010