Aria, bene comune e non discarica per ogni produzione inquinante – una battaglia di democrazia, le proposte di venti associazioni. Convegno il 7 luglio a Palazzo Cattaneo

Creato il 03 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Questa volta, dopo tante giuste lamentele, mugugni, segnalazioni, proteste, minacce di denunce, sollecitazioni di ogni genere, viene il momento dell’unità delle associazioni ambientaliste e della formulazione di proposte per contrastare la devastazione dell’aria, la sua conquista da parte delle potenze inarrestabili del cosiddetto progresso soltanto economico, che autodistrugge l’ambiente e punisce tutti gli esseri viventi peggiorando fino al rischio di morte le condizioni di vita. Che cos’è l’aria se non una discarica immensa, uno spazio considerato vuoto e inesauribile per vomitare i resti pericolosi di ogni produzione inquinante? I limiti di legge non sono serviti a granché. Rispettarli non è molto utile. Bisogna guardare avanti ma anche al presente, per chi desidera respirare aria non impurità di ogni genere. Gli organizzatori per questo chiedono ai cittadini la massima partecipazione possibile, fra le 9.30 e le 18 a Palazzo Cattaneo, via Oscasali 3, Cremona, per far sentire la propria voce e il proprio impegno di cittadini.

p.z.

“Aria, bene comune – Una battaglia di civiltà e  democrazia”

Proposte operative affidate al dibattito dalle 20  associazione promotrici

Le  associazioni cremonesi promotrici dell’iniziativa “Aria, bene comune – Una  battaglia di civiltà e di democrazia”,

vivamente preoccupate

dalle stime formulate dai massimi organismi sanitari internazionali – a  partire dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) – sulla morbilità  e mortalità indotte dalla concentrazione di polveri sottili nell’atmosfera e

ancor più allarmate

dalla situazione di maggior rischio in cui versa la pianura padana, come  risulta da studi commissionati dalla Commissione europea dai quali  risulta la riduzione delle aspettative di vita dei suoi abitanti fino a  tre anni a causa della particolare morfologia e meteorologia di questa parte del  territorio italiano,

rivolgono anzitutto un formale appello

ma che aria vogliamo respirare?

e,  a livello locale, a tutti gli Enti pubblici delle Regioni della Pianura  Padana (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) perché, nell’ambito  delle loro competenze, osservino scrupolosamente tutta la normativa vigente e  promuovano con l’urgenza del caso, singolarmente e collettivamente, tutte  quelle iniziative, anche di coordinamento, atte a ridurre l’inquinamento  atmosferico tutelando, così, la salute dei loro cittadini.

propongono

alla “Assemblea delle associazioni ambientaliste”, in nome della  tutela della vita e della salute umana e animale, le seguenti richieste  specifiche alle istituzioni responsabili:

  • prendere nella dovuta considerazione le raccomandazioni dell’OMS, più   stringenti, sui limiti di concentrazione e di persistenza del PM10   imposti dalla Commissione europea;
  • prendere atto delle recentissime (12 giugno u.s.) conclusioni  dello IARC (Agenzia Internazionale per   la Ricerca sul Cancro) di Lione – della stessa OMS – che ha individuato nelle   emissioni dei motori a ciclo diesel, il più alto grado di pericolosità in   quanto certamente cancerogeni;
  • prendere altresì atto che il particolato ultrafine (PM2,5 e   PM1), per il quale non vi è ancora alcun limite di legge, secondo   studi non contestati, rappresenta un pericolo per la salute umana e animale   decisamente più alto;
  • istituzionalizzare urgentemente un tavolo permanente di confronto,   coordinamento e consultazione, aperto, in nome della partecipazione e   trasparenza, a rappresentanti delle associazioni a tutela dell’ambiente e   della salute, per scelte condivise e coordinate;
  • sostituire da subito per la Pianura Padana, che, si ricorda, è   abitata da oltre 16 milioni di persone, gli attuali “limiti giornalieri di   attenzione” della direttiva 2008/50/CE per il PM10 (50   µg/m3/giorno) con quelli   suggeriti da tempo dall’OMS (20 µg/m3/giorno).  
  • Anticipare al 2013 l’abbattimento del particolato ultrafine del   PM2,5, più pericoloso (oggi il limite di 25 µg/m3/giorno   è solo consigliato) previsto come limite di legge solo nel   2015;
  • programmare, per la stessa data, il raggiungimento del valore limite di   10 µg/m3, raccomandato dall’OMS.
  • Ritengono inoltre importante

  • qualsiasi iniziativa che renda conveniente per le imprese pervenire a   una certificazione ambientale secondo gli standard internazionali.  
  • Per le imprese di servizi di pubblica utilità a capitale   prevalentemente pubblico (ad es. trasporto urbano, smaltimento dei rifiuti,   generazione e cogenerazione di energia elettrica) si sollecita una   riconsiderazione dei servizi prestati alla luce della garanzia della tutela   della sicurezza sanitaria diretta e indiretta dei cittadini. Occorre, cioè,   che gli Enti gestori, che ancora non lo facessero, curino i risultati   operativi delle imprese in subordine alle esigenze di tutela della salute del   cittadino abbattendo e non aggiungendo all’atmosfera inquinanti   e climalteranti.

Riteniamo queste richieste fondamentali e inderogabili per  una seria lotta all’inquinamento da polveri sottili e la loro maggiore o minore,  più rapida o meno rapida accettazione, prova della effettiva volontà di tutela  della salute dei cittadini. Ci proponiamo, perciò, di pubblicizzare  adeguatamente risultati positivi e negativi delle attività degli Enti  competenti.

Altre richieste seguiranno a seconda:

  •    dei rapporti  instaurati con gli Enti;
  •    dall’evolversi  della situazione ambientale della Pianura  Padana;
  •    dalla  constatazione dell’esito positivo di scelte operate in ambito  europeo;
  •    delle richieste  motivate di singole associazioni partecipanti a questo  coordinamento.

Le  proponenti non possono, inoltre, non richiamare l’attenzione sui delicati temi  dei controlli e della garanzia della informazione. Sul primo punto rilevano che l’Arpa  regionale (ufficio preposto a questo compito) non si trova in condizione di  terzietà rispetto alla Regione dalla quale, invece, dipende economicamente e  gerarchicamente. Una approfondimento su questo punto potrebbe portare a valutare  l’ipotesi di una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare per la  modifica della legge vigente (L. 21 gennaio 1994, n. 61). Sul secondo punto si  cita, come esempio negativo, certamente non unico, il caso della provincia di  Cremona, dove 109 Comuni su 115 non mettono a disposizione dei propri cittadini  alcuno strumento di informazione come, invece, prevede l’art. 8della L. 163/45 del 29/6/1999 del Consiglio europeo, che recita: (le) informazioni aggiornate sulle concentrazioni nell’ambiente di …, particelle  e … siano messe regolarmente a disposizione del pubblico …Questa situazione  autorizza la richiesta di un rapido, radicale cambio di indirizzo non solo per  garantire la necessaria informazione, ma anche per poter monitorare la situazione di aree circoscritte al fine di valutare l’apporto della  localizzazione di attività

Acli – Arci – Circolo culturale “AmbienteScienze” – Comitato la  Grande Nonna Quercia Mina il Terzo Ponte – Comitato NO strada sud – Comitato NO  autostrada CR-MN – Comitato S.A.S. di Spinadesco – Coordinamento Comitati  Ambientalisti Lombardia – Coordinamento “CreaFuturo” – FIAB Biciclettando – Filiera Corta Solidale – Italia NostraLegambiente – LUCI: Laboratorio  Urbano di Civica Iniziativa – Oltre lo specchio – SNOQ – Rete Donne Cremona – Se  non ora quando – Salviamo il paesaggio – Slow Food Cremonese – Vescovato insieme si cambia – WWF.

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Sabato 7 luglio 2012

Cremona – Palazzo Cattaneo Ala Ponzone – Via Oscasali,  3

“Aria, bene comune – Una battaglia di civiltà e  democrazia”

Programma dei lavori

Ore 9,30 – Apertura del tavolo per la registrazione delle  presenze

Ore 10,00 – Saluto di benvenuto da parte di un rappresentante del Comitato promotore e  accettazione dei contributi scritti per la stesura del documento finale e  comunicazioni varie

Ore 12,30 – Insediamento del tavolo della presidenza dell’assemblea e su proposta del  Comitato promotore nomina del Presidente  dell’Assemblea

Ore 13,00 – Sospensione dei lavori (per coloro che avranno prenotato, catering sul posto a  15 €)

Ore 14,00/14,15 – Ripresa dei lavori, lettura dei contributi e apertura del  dibattito.

Ore 17,00/17,30 – Chiusura del dibattito, lettura e votazione delle richieste da avanzare a  istituzioni e partiti e di un eventuale documento  finale.

Ore 18,00 – Fine dei lavori

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