Esattamente un anno fa ero in Sri Lanka, a nuotare tra le ninfee e i fiori di loto, felice come solo in aprile riesco a essere.
Uswewa tank in fiore - aprile 2010
Aprile è sempre stato il mio mese preferito. Sarà perché è la vera primavera, sarà perché comincia a sentirsi sapore d’estate e di vacanze, sarà per i boccioli sui rami (d’altronde lo dicono anche i detti popolari: aprile fa il fiore e maggio si ha il colore), sarà quel che sarà, ma ho sempre avuto l’impressione che i posti che ho visitato fossero al massimo dello splendore in aprile.
Venezia ad aprile è bellissima, con i gruppetti di musica klezmer che suonano nei campielli e la tavolozza dei tramonti che colora cielo canali e chiese di sfumature che vanno dall’arancio al violetto.
Parigi rinasce, e vanitosa si lascia ammirare dall’alto di una Montmartre di nuovo verdeggiante, o scendendo lungo la rue de Belleville giù giù verso Ménilmontant e fino al Père Lachaise, passeggiando la sera lungo i canali pieni di vita oppure seduti ai tavolini all’aperto dei café.
E Abu Dhabi, in fondo, non è troppo diversa: l’atmosfera si rilassa, le temperature non sono ancora troppo calde, la gente si gode l’ultimo mese di bisboccia prima della spossante calura estiva… e poi si tiene il Womad, che, dalla sua prima edizione, nel 2009, è diventato uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. E infatti anche stavolta è riuscito, nel breve spazio di un weekend, a riconciliarmi con la città, che ora mi godo con lo spirito leggero e la gioia di chi ha passato il fine settimana a danzare sulla sabbia le canzoni di Jimmy Cliff e Goran Bregovic.
E in più sta piovendo…
Goran Bregovic suona al Womad - 9 aprile 2011
- ascolto: Kalasnjikov (Goran Bregovic)
- mood: felice!