Il nuovo simbolo della Repubblica
L’editoriale di Paolo Flores d’Arcais sul Fatto di oggi, dice esattamente le cose che noi avevamo scritto ieri. Non vogliamo accampare nessun diritto di primogenitura (ubi maior...), ma solo prendere atto che, in fondo, il nostro ragionamento non era così peregrino. Non perché lo abbia “avallato” d’Arcais sviluppando le nostre tesi, semplicemente perché basta leggere i giornali con un minimo di attenzione, e tenere le antenne accese, per rendersi conto che ci stiamo avviando a passi spediti verso la Terza Repubblica e che se non ce la manda buona Iddio, toccherà a noi fare qualcosa. All’orizzonte il magmatico Grande Centro che non vuole disturbatori sul suo prossimo, normalizzato cammino di governo. E questa normalizzazione, lo ripetiamo a scanso di equivoci, passa soprattutto attraverso la potatura dei rami che potrebbero infilarsi negli occhi dei figli della Finanza: il sindacato, i lavoratori ricattati dai licenziamenti facili e quindi supini, il rischio di leggi che possano intaccare il potere delle caste vere e non delle corporazioni come quelle dei notai, dei tassisti e dei farmacisti, i partiti che in qualche modo fanno riferimento all’area della sinistra. L’aspetto sconvolgente di questa sporca faccenda è che il tutto sia iniziato con l’avallo del Colle, anzi, da quello che abbiamo letto e vissuto, ispirato proprio dal Quirinale. Il rischio (diventato secondo i sondaggi una certezza) che, morto politicamente Berlusconi, l’Italia potesse avere un governo di sinistra, ha mandato nel panico le "caste vere" che si sono immediatamente attivate perché questa ipotesi tramontasse. Lo hanno fatto nel modo peggiore, resuscitando Berlusconi e ponendosi platealmente sotto il suo ricatto o, per voler proprio andare sul sospettoso puro, coprendosi dell’alibi che Silvio potesse far cadere l’Esecutivo. In questo paese, da 150 anni, nulla è come appare. Sarà la nostra fantasia sfrenata, sarà che la cultura cattolica ci ha insegnato a compiere i peggiori misfatti purché non si sappia, sarà perché siamo un popolo che da una parte ama vivere alla giornata e dall’altra fa la formica, in Italia non si arriva mai a compiere un giro che sia di 360 gradi perché ci piace da matti fermarci a 358. Quale strage è stata punita? Di quante è stata accertata la verità? Quanti processi sono finiti con la condanna dei colpevoli veri e non di quelli presunti o indiziati ma innocenti? Quanti grandi delitti sono stati risolti senza che l’autore si tradisse? Non sapremo mai chi è stato l’assassino di Via Poma così come, continuando di questo passo, fra ammissioni e smentite, pentimenti di circostanza e pentimenti veri, Via d’Amelio resterà per sempre un mistero e quella maledetta Panda sarà esplosa per autocombustione. Eppure il tempo è passato e il berlusconismo è in evidente affanno se perfino la giunta comunale di Monza (Pdl e Lega) non riesce a far passare il mega-progetto di “Milano 4” fortemente voluto dalla famiglia Berlusconi. Pensate, pur di capitalizzare un affare da 120 milioni di euro, The Family aveva commissariato il Pdl di Monza e mandato l’allora ministro Paolo Romani a fare l’assessore. Gli attriti fra il Pdl e la Lega e la stessa opposizione interna al partito di Silvio, hanno costretto la giunta, nell’ultima seduta utile prima del rinnovo del consiglio comunale a maggio, a ritirare la delibera, a non presentarla in aula. E che l’aria intorno a Silvio sia pesante, tanto che per salvarlo si sono messi insieme in tanti, ce lo dicono anche i fatti accaduti in regione Lombardia con il record mondiale di inquisiti e le dichiarazioni fuori dal mondo dei suoi aficionados. L’ultima in ordine di tempo, di Romano La Russa (il fratello un po’ così di Gnazio): “Per quanto mi riguarda – ha dichiarato a Radio 24 – nella maggior parte dei casi i gay sono dei malati. È una malattia dalla quale si può uscire. Se vogliono possono essere curati.” Nelle camere a gas.Aria di Repubblica della Finanza. E Romano La Russa se la prende con i gay.
Creato il 23 marzo 2012 da Massimoconsorti @massimoconsortiPossono interessarti anche questi articoli :
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