Aria xenofoba ad Atene, ucciso rapper di sinistra in un bar da un militante di Alba Dorata

Posted by Agostino Nicolò 23 settembre 2013

“Così possiamo liberare questa terra dalla sporcizia”, con riferimento agli immigrati. Era così che Alba Dorata, partito neonazista, si presentava alle elezioni del maggio 2012 in Grecia, ottenendo il 7%. Sabato, sono iniziate le procedure parlamentari per renderlo fuorilegge.

I greci di Alba Dorata durante una manifestazione (ethnos.gr)

Ultimo di tanti episodi violenza, il 18 settembre è stato ucciso Fyssas, un rapper di sinistra, da parte di un militante di “Alba Dorata”. La causa? Un’opinione differente sulla partita di Champions League tra Olympiacos e Paris Saint Germain di settimana scorsa. Stando a quanto è stato riferito al Wsj da fonti del governo, Fyssas è stato aggredito da circa 40 persone, tra cui il 45enne che ha confessato, in seguito, di averlo ucciso; la polizia è giunta alla conclusione di un’aggressione premeditata dopo aver esaminato i tabulati telefonici della vittima, da cui sono emerse telefonate e messaggi in cui si invitava il rapper a recarsi sul posto dove poi è stato ucciso. Tra le telefonate è emersa anche quella del leader della sezione locale di Alba Dorata.

Atene e Salonicco, dopo l’omicidio, sono state le città maggiormente colpite da proteste e manifestazione da parte di dimostranti antifascisti. Gli scontri con la polizia hanno visto le forze dell’ordine sparare gas lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la folla. Dal canto suo il Presidente della Repubblica, Papoulias, si è dichiarato indignato per l’accaduto e in un appello alla popolazione ha detto “è nostro dovere non lasciare nemmeno un centimetro al fascismo.”

E’ questa l’aria xenofoba che si respira in alcune zone della Grecia e ormai, nel 2013 sono trenta i casi in cui membri o seguaci del partito neonazista sono stati accusati di atti illeciti di violenza. Dal suo ingresso in Parlamento, nel giugno 2012, il partito xenofobo non ha mai smesso di attaccare politici di sinistra, immigrati e omosessuali.

Il leader di Alba Dorata, Nikolas Michaloliakos (bankingoncrisis.wordpress.com)

Nel 1987, l’attuale leader negazionista di Alba Dorata, Nikolas Michaloliakos, in un editoriale di una rivista politica scriveva: ”Siamo i soldati fedeli dell’ideologia Nazionalsocialista e nient’altro. Noi esistiamo e continuiamo la battaglia, la battaglia per la vittoria finale della nostra razza….. 1987, 42 anni più tardi, con la nostra mente e la nostra anima disponibili per l’ultima grande battaglia, con il nostro pensiero e il nostro spirito donati alle bandiere nere e rosse, con la nostra mente e la nostra anima disponibili al ricordo del nostro grande Leader, noi alziamo la nostra mano destra e salutiamo il Sole e con il coraggio, che deriva dal nostro orgoglio militare e dal nostro dovere nazionalsocialista, gridiamo pieni di passione, fede nel futuro e nelle nostre idee: “Heil Hitler!”

Un altro caso singolare è quella del deputato di “Alba Dorata”, Kaisaridis, che, durante un dibattito televisivo su ANT1 nel 2012, dopo che un’esponente della sinistra radicale gli aveva ricordato di essere imputato per una rapina a mano armata anni prima, ha prima aggredito verbalmente l’antagonista politica e poi le ha gettato addosso un bicchiere d’acqua. Ha continuato la sua invettiva contro un’altra esponente comunista, presente in studio, schiaffeggiandola.

Godendo di uno stato di quasi impunità, Alba Dorata, ha consolidato la sua popolarità nel 2013, toccando il 13% dei voti, contro il 7% del 2012. Il consenso è sicuramente cresciuto grazie alla crisi economica, che ha messo in ginocchio la Grecia, e all’immigrazione irregolare. Le maggiori percentuali di Alba Dorata alle elezioni, infatti, sono registrate nelle zone di Atene, Salonicco, del confine con la Turchia e delle aree portuali della Grecia che guardano l’Italia, dove l’immigrazione irregolare è molto forte.

Se non saranno i cittadini a bandire questo fenomeno fascista, ci si augura che prenda vigore la mozione parlamentare per dichiarare Alba Dorata un’organizzazione criminale, con la quale le autorità potranno perseguire ogni membro del gruppo, compresi i dirigenti, a prescindere dalla loro complicità in azioni violente.