Recensione
- Autoprodotto /Transcending Obscurity
- Anno: 2015
Dai più bui antri di Kolkata (India) vede la luce questo combo dedito a thrash metal di chiara derivazione teutonica e assolutamente old school.
Marcio e putrescente metal estremo ottantiano che ha, nella sacra triade Sodom-Kreator-Destruction i padri blasfemi e nei primi Slayer i poco raccomandabili parenti.
Quattro brani, più la cover di Unstoppable Force degli Agent Steel, per un ep immortalato al più crudo e scarno thrash metal classico, che da Hammer of God in poi declama e glorifica il thrash metal nella sua forma più pura e violenta.
Piede a tavoletta, voce cartavetrata e chitarre dilaniate e torturate, senza compromessi, per un ep che scivola talvolta nel ripetitivo, ma per impatto ed attitudine risulta una piacevole sorpresa, specialmente per chi sbava delle sonorità di cui è composto.
Drumkit che soffre sotto i colpi inferti dal maniaco Subham Ghosh (Death), veloce come il lampo e devastante, così come pura sofferenza risulta la sei corde di Wrijul Das(Famine), violentata dal musicista con solos lancinanti ed urlati.
La line up si completa con Conquest (Sayan Ray) al basso e War (Indranil Dasgupta) alla voce, un Mille Petrozza indemonato, puro odio estremo che vomita sugli astanti, senza soluzone di continuità.
Ottime e abbondanti per il genere Chaos Prevails e Wings of Death , accoppiata di malefiche songs, buon esempio del genere suonato.
Certo, il minutaggio è ridotto, il genere suonato è assolutamente only for fans, ma il gruppo si destreggia bene tra le proprie influenze, che abbondano nei brani raccolti in questo First Strike.
Siamo nel puro underground, l’ep, licenziato in edizione limitata a trecento copie non può che piacere agli amanti del thrash old school, a cui consiglio l’ascolto.
Tracklist:
1. Hammer of God
2. Chaos Prevails
3. Wings of Death
4. Gas Chamber
5. Unstoppable Force (Agent Steel cover)
Line-up
Famine (Wrijul Das) – Guitars
War (Indranil Dasgupta) – Vocals
Conquest (Sayan Ray) – Bass
Death (Subham Ghosh) – Drums