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Arpa celtica

Creato il 17 giugno 2011 da Dvanzin
Arpa celtica
Un tempo, nel Nord della Francia, un liutaio mise a dimora una pianticella. Mi piace pensare che fu per festeggiare la nascita di un figlio e che come il neonato la pianticella fu curata e amata.
Gioie e dolori, felicità e malattie, sole e pioggia si alternarono finché entrambi divennero adulti. Il figlio dimostrò subito un talento innato per la musica e divenne un suonatore di arpa celtica; la pianticella con il tempo divenne un albero rigoglioso.
Venne il tempo di tagliare l’albero per realizzare un sogno antico: lavorando con passione dal legno furono create cinque arpe. Due vennero donate al figlio; le altre attesero pazientemente di incontrare il proprio artista.
Passarono gli anni finché una delle tre preziose arpe arrivò in Italia. Non fu facile per Maria Assunta ottenere quello strumento. Esami, richieste e raccomandazioni sembravano non essere sufficienti a convincere l’artigiano.
Oggi il suono di questo miracolo di passione, pazienza e capacità tecnica è ascoltabile nei concerti e nelle incisioni della Celtic Harp Orchestra (http://www.arpaceltica.com/).
Perché questo racconto? Cosa lo lega alle arti marziali?
L’importanza dell’arma per chi pratica arti marziali è incalcolabile; non ci si limita al puro concetto di strumento da usare. Non dovrebbe trattarsi del semplice acquisto della prima sciabola, spada o bastone che troviamo. Mi piace pensare che esista una spada, forse inconsapevolmente, forgiata proprio per me. Un bastone ricavato da un albero che ovunque si trovi è in sintonia proprio con me. Esiste una sola spada, sciabola o lancia su misura per chi veramente la cerca.
Nel momento in cui entriamo in contatto con queste opere magnifiche e riusciamo a coglierne la vibrazione aiuta a capire che non era possibile un abbinamento differente.
E in quel momento nasce la magia.

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