Sabato 25 aprile, spetterà agli arrampicatori sportivi l’adrenalina di quest tipo di competizione. Presso il Centro Arrampicata Torino di Via Braccini si svolgerà, infatti, la prima tappa della Coppa Italia Speed per gli atleti normodotati e Speed e Lead per i Paraclimbers e e gli Special Climbers.
Torino, anche in questa occasione, può dirsi più che soddisfatta per quanto riguarda i propri atleti: tra i normodotati spicca fra tutti il nome di Leonardo Gontero, susano classe ’93, campione italiano di speed e oro ai Mondiali Giovanile del 2009. Ma non solo: grande attesa per il giovanissimo Tommaso Pasqua che, solo la scorsa estate, ha conquistato un argento agli Europei U20.
Infine, nella categoria Paraclimb, la città ospitante può vantare niente meno che la campionessa del mondo, Alessia Refolo, pronta a competere per un altro grande successo.
L’INTERVISTA
Alessia è bella, sportiva, arguta e spensierata e potrebbe sembrare una ragazza come tante altre. Ma non lo è. Per 2 motivi: il primo è che da quando aveva un anno e mezza, a causa dei medicinali assunti per curare una forma rara di tumore che l’aveva colpita, ha perso la vista. Il secondo è che è una campionessa del mondo; più precisamente, a settembre dell’anno scorso, a Gijon in Spagna, è salita sul gradino più alto del podio dei Campionati del Mondo di Paraclimb, categoria lead. “Più o meno 2 anni fa ho conosciuto sulle piste da sci una ragazza non vedente che arrampicava che mi ha proposto di provare. L’idea di fare delle gare in giro per l’Italia e per il mondo mi ha subito affascinata molto e mi sono buttata in questa disciplina”.
Quando le fai notare che in un anno e mezzo ha già raggiunto uno dei traguardi più ambiti da tutti gli atleti lei sorride umilmente: “Diciamo che ho bruciato un po’ le tappe. Sono abbastanza competitiva ed è anche questa mia caratteristica a spingermi ad impegnarmi sempre di più e ad essere costante negli allenamenti”.
L’arrampicatrice eporediese ,sabato, affronterà la tappa della Coppa Italia in ambedue le discipline, lead e speed e il suo obiettivo è quello di arrivare prima. “In Italia non siamo molte non vedenti donne che gareggiano. Alcune ragazze fanno solo lead perchè lo speed, con la questione della velocità, mette un po’ più di ansia. Anch’io preferisco il lead perchè anche se comunque c’è un limite di tempo per effettuare il percorso mi sento più tranquilla, però ho deciso di fare tutte le discipline per avere una preparazione a 360 gradi”.
Se sei non vedente, per arrampicare, devi avere qualcuno che “diventi i tuoi occhi” durante la gara. Gli atleti indossano degli auricolari e gli allenatori, tramite delle parole chiave, dei comandi, gli dicono dove trovare gli appoggi. “La mia allenatrice mi fa da guida: è un vero e proprio lavoro di squadra. Però questo solo nel lead. Nello speed il percorso lo conosco a memoria e quindi non li metto proprio gli auricolari. Il problema è che se ti dimentichi qualcosa sei completamente perso”.
La Refolo lavora in banca e, da quasi un anno, vive da sola. Le sue giornate sono piene ed intense e, una volta a settimana, viene a Torino per allenarsi nella sua società: il CUS. Nei momenti liberi adora fare shopping e leggere gli audio libri: “ho una passione sfrenata per la moda: accessori, vestiti, scarpe…. E la mia stylist di fiducia è mia sorella più piccola. Quando invece ho un momento libero o quando sono un po’ giù di morale adoro ascoltare i libri. Uno dei miei preferiti è “I Pilastri della Terra” di Ken Follett. Diciamo che il genere che preferisco è “avventura e amore”. Come a tutte le ragazze della sua età ad Alessia piace anche uscire con gli amici ma il poco tempo libero non glielo permette di frequente. In compenso, grazie al suo sport, ha la possibilità di viaggiare molto: “è un aspetto molto piacevole questo. Mi piace molto visitare posti nuovi”. La bionda e bella Alessia non è una ragazza come le altre. Ma non perchè non può vedere il percorso da effettuare nell’arrampicata; ma perchè pur non vedendolo con gli occhi, è riuscita con la passione e la dedizione, con la tecnica e il sudore ad arrivare in cima al traguardo e diventare la migliore climber al mondo.