Il camming è tutt’altro che morto: due uomini rischiano fino a sei anni di prigione per aver registrato un film.
Negli ultimi anni il fenomeno del camming (registrare al cinema, con una videocamera nascosta, il film mentre veniva proiettato per poi condividere il tutto via Internet) sembrava aver perso un po’ di fascino.
La diffusione sempre maggiore della banda larga e dei servizi che offrono film in streaming pareva aver spinto i pirati verso altre forme di acquisizione e riproduzione, forme che hanno dalla loro parte il non trascurabile vantaggio di una qualità audio e video superiore.
Tuttavia, il camming non è morto. Lo dimostra il recente arresto di due uomini scoperti mentre registravano il film Gravity nel primo weekend di proiezione, in un cinema negli USA. L’articolo continua qui sotto.
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