Giornata di duri colpi alla malavita organizzata made in Italy. Oggi è ‘ stato arrestato a Genova Dante Antonio Saccà, 72 anni, noto Ninò. Il Saccà è un latitante, da circa cinque anni, affiliato ai Corleonesi di Totò Riina. Da quel che dicono gli investigatori l’uomo era legato a camorristi illustri come Michele Zaza, con il quale condivise, negli anni ’80, una latitanza in Costa Azzurra. Un mandato internazionale è quello che ha permesso oggi l’arresto del mafioso a cui hanno lavorato nella giornata di oggi i Carabinieri del nucleo operativo di San Marino di Genova. Il boss era a casa dei figli, a Genova in via Bernabo’ Brea, dove, pare, trascorresse la convalescenza dopo un intervento chirurgico avvenuto in Francia. Secondo gli inquirenti Saccà sarebbe stato l’anello di congiunzione tra i Corleonesi di Totò e i camorristi nel riciclaggio di denaro sporco effettuato tramite l’acquisto di immobili in Versilia e in Sardegna alla fine degli anni ’80.
Tra le varie accuse ascritte al Sacca vi è quella di aver favorito Renato Vallanzasca, noto come bel Renè, criminale italiano con alle spalle vari ergastoli per efferatissimi crimini. Saccà era stato indagato anche dalla Guardia di Finanza che lo fotografò in Costa azzurra assieme a Michele Zaza, il boss camorrista della Nuova Famiglia Nunzio Guida, Salvatore Di Iorio e Vincenzo Capodanno.
Al Saccà mancano almeno 4 anni di pena certa da scontare, Saccà infatti Sacca’ era a latitante dal 2007, quando Corte d’appello di Venezia aveva spiccato un mandato di cattura a suo carico per un residuo pena di 4 anni e un mese per truffe.
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