Decine di arresti, sostengono vari movimenti ivoriani d’opposizione, sarebbero avvenuti a seguito delle manifestazioni contro il presidente della repubblica Alassane Ouattara della scorsa settimana, il cui bilancio sarebbe salito - secondo le stesse fonti - a 3 morti (nella località di Gagnoa) e 65 feriti.
Quanto agli arresti non esistono invece dati complessivi. Il Fronte popolare ivoriano (Fpi), partito dell’ex presidente Laurent Gbagbo (attualmente sotto processo davanti alla corte penale internazionale) parla di 41 fermi, di cui 9 poi revocati.
Un' altra forza d’opposizione, la Coalizione nazionale per il cambiamento (Cnc), ha invece reso noto che 29 suoi attivisti sono stati arrestati.
Non si sono per ora registrate risposte dirette del governo a queste affermazioni. In un comizio tenuto l'altro ieri a Tiapoum, tuttavia, Ouattara - che mira ad una rielezione nelle presidenziali del 25 ottobre - ha rivolto un appello a tornare nel paese “senza paura” a quanti sono fuggiti all’estero dopo la crisi post-elettorale e le violenze del 2010.
“Rientrate e vi troveremo un lavoro”, ha affermato il presidente, invitando in particolare i giovani “a rifiutare ogni manipolazione politica".
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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