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Arretrati: Scene da un matrimonio 4/7

Creato il 19 settembre 2011 da Pythia
Lavoro, lavoro, lavoro...e al blog chi ci pensa? Non quella disgraziata della mia Segretaria! Approfitto della vacanza obbligata per cause di forza maggiore per recuperare i post rimasti indietro con la nuova rubrica "Arretrati", che cercherò di pubblicare un po' alla volta così da non farvi fare indigestione.
Il ritorno dalla luna di miele è stato tutt'altro che riposante: sette ore di volo da Nuova York a Francoforte, con una splendida notte di tre ore; una corsa alle cinque di mattina lungo i chilometrici corridoi dell'aeroporto per prendere la coincidenza; un'altra ora di aereo per Venezia che non ho visto nemmeno di sguincio perché eravamo capitati nei posti dell'uscita di emergenza, quindi finestrino ridotto a zero; ritorno a casa in auto con l'Olimpico Genitore con rischio di finire tutti all'ospedale per una questione di orgoglio e testosterone (lasciamo perdere ché è meglio); pranzo dagli Olimpici Genitori, con un dopopranzo che pareva infinito; le valigie col cavolo che le disfo; doccia d'obbligo; pisolino; e alle sei di nuovo in volta per il dopopranzo/precena/quellocheè del matrimonio numero 4.
Il sì di turno è stato pronunciato dalla cugina di Apollo in incognito e da un nostro comune amico. Perché Vicenza sarà anche piccola, ma certe volte fa davvero impressione.
Salto indietro nel tempo, anno 2005: alla festa di compleanno di Apollo conosco Checco, la cui morosa non era potuta venire. Poco tempo dopo, raggiungo un'amica in gelateria e conosco i suoi amici: "questa è la famosa G. di cui ti ho parlato tanto". Tempo dieci minuti e ci raggiunge anche il moroso di G. e ...carramba che sorpresa!, è Checco.
Passa ancora un po' di tempo: sul giornale locale esce una rubrica settimanale dedicata alla buona tavola, dove fanno bella mostra foto di bottiglie di vino in mano a "madrine" giovani e carine. Una di queste è stata anche G. Apollo lo dice all'Olimpica Genitrice, che gli rivela "è tua cugina!" - carramba che sorpresa! (Cugina di non so che grado, l'ultima volta che lei e Apollo si erano visti come parenti era stato ai tempi delle elementari)
Della festa ho ricordi nebulosi, conditi dal sonno e dal jet-lag: avevo scattato anche qualche foto ma ero così cotta che sono uscite tutte mosse. Mi ricordo solo il momento delle lanterne volanti, grosse sfere di carta con uno stoppino sul fondo: appena calato il buio, il cielo si è riempito di palle bianche portate in giro dal vento.
Mi sarei aspettata di leggere sul giornale di avvistamenti di strani oggetti volanti - o i vicentini si sono fatti più svegli, o mi sono persa la notizia!

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