E' già Ieri -2010-
Il mondo che è più bello da esplorare all'interno dello studio Ghibli, è sempre quello della fantasia.
Anche se rimane solo dietro ad una sceneggiatura, infatti, l'impronta Miyazaki si può sempre sentire in tutta la sua magia, e qui dà vita all'ennesima fiaba da godere a occhi aperti, carica di tutti quegli elementi che sanno di nostalgico e di fantastico.
Alla sua prima prova da regista, Hiromasa Yonebayashi, si trova così a trasporre una storia dal sapore universale, ambientata in una campagna ideale fuori Tokyo e con due mondi a cui dare libero volto.
I protagonisti sono infatti Sho, fragile ragazzo malato di cuore, mandato dai genitori dalla nonna per riposare prima di una cruciale operazione, e Arrietty, ragazzina coraggiosa e testarda, che assieme ai genitori vive sotto il pavimento della villa di Sho.
Già, perchè Arrietty e la sua famiglia sono forse gli ultimi prendimprestito rimasti, esseri piccoli piccoli che vivono prendendo in prestito cibo e altri oggetti dagli esseri umani, avendo cura di non essere mai scoperti e mai visti, perchè gli umani, si sa, sanno essere spietati.
Ma Arrietty vede qualcosa di diverso in Sho, così come Sho vede qualcosa di diverso in Arrietty, e i due finiscono per instaurare un rapporto d'aiuto e di rispetto, di curiosità reciproca, nonostante le titubanze e le preoccupazioni della famiglia.
Il cattivo della situazione è però dietro l'angolo, nelle sembianze quasi innocenti della domestica Haru, che di questi prendimprestito si vuole liberare.
L'alchimia tra i due protagonisti, con lei indomita e irriverente, lui timido e rispettoso, rimanda alle storie più classiche, dove l'amicizia e l'incontro tra diversi fa sempre scaturire avventure.
Ma il vero fiore all'occhiello del film sta tutto nella sua animazione, nel suo mettere il mondo al punto di vista abbassato di Arrietty, ingigantendo così mobili, cibo, animali e creando il suo, di mondo, utilizzando oggetti comuni nei modi più disparati e fantasiosi. Ne esce così un capovolgimento impressionante e ricco di fascino, fatto di ambienti unici -casa delle bambole compresa- che mostra tutta la maestria e la bravura dei disegnatori giapponesi.
L'incanto scatta quindi immediato, e la sensazione è quella dei grandi film Ghibli, o anche dei grandi film in generale, che sa di eterno e fanno sorgere un sorriso spontaneo che persiste quando le luci si riaccendono.
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Magazine Cinema
Arrietty - Il Mondo Segreto Sotto il Pavimento
Creato il 24 maggio 2014 da In Central Perk @InCentralPerkPotrebbero interessarti anche :