Non parliamo di politica, sono stufo.
Parliamo della più bella città del mondo, Roma.
Ieri ero lì, per lavoro, e come sempre mi si è aperto il cuore.
A parte i luoghi comuni, positivi e negativi, a parte il ponentino, la primavera, il sole decisamente più caldo, a parte tutto ciò, Roma ha il potere innato di rendere tutto più bello, semplice, libero.
La città è un casino, intendiamoci. Non è di certo Oslo o Vancouver, città linde e ordinate e un po' asettiche.
Ma Roma, sporca e incasinata com'è, è l'unica città italiana che respira aria internazionale, che fa il verso alle grandi metropoli mediterranee, che trasuda vitalità da tutti i pori.
E io, quando ci vado lo faccio per lavoro, visto che la mia azienda ha una sede là. Ho sempre poco tempo.
Quindi si arriva veloci con il treno, si prende la metrò fino a piazza del Popolo, e poi un pezzo a piedi sulla Flaminia e si arriva. Tutto questo non permette quasi mai un giro, un vero assaporare della città eterna.
Ma anche solo quei pochi minuti in cui riesci a calarti tra le sue mura sporche, hai una sensazione di immediata di vivere il mondo, quello vero.
Milano ormai è un piccolo borgo provinciale richiuso su se stesso che non si accorge, tra i suoi suv e le sue banche, che il mondo va avanti senza essere prigioniero delle cinture D&G o dei jeans Armani.
E Roma, con i suoi limiti, ne è la prova.
Semplicistico? Forse.
Realistico? Altrettanto.
Ma sicuramente meglio.
Tanto lo so che tutti storcono la bocca...