… la primavera, con le sue temperature miti che non sai mai come vestirti quando esci, il sole che riscalda le nostre povere ossa reduci da inverni freddi e umidi, i fiori che colorano giardini, aiuole, balconi.
La primavera è sempre stata la stagione nella quale più di altre avrei voluto fuggire da questa terra infame e rifugiarmi su qualche sperduta isoletta, a compiere le uniche tre attività che si confanno all’essere umano: mangiare, riposare e…
E invece quest’anno non solo non potrò fuggire (come del resto è sempre avvenuto), ma dovrò anche affrontare – fra una decina di giorni – le mie terapie post intervento chirurgico, per debellare definitivamente quello che (forse) resta del mio tumore.
Vabbe’, arrotoliamoci le maniche e prepariamoci.
Intanto, per non perdere l’abitudine, ho fatto un paio di uscite in bicicletta. La prima con la piccola e la sua bici nuova e la seconda ieri mattina, da solo. L’aria era pungente, ma si pedalava bene. Oggi pomeriggio mi faccio un altro giretto. In attesa, un giorno o l’altro, di poter pedalare su queste spiagge.
P.S.: nel frattempo, ho sostituito lo zucchero (anche quello di canna) nelle bevande con questa qui e ho eliminato dalla mia dieta i biscotti tradizionali, sostituendoli con quelli senza zucchero. Ma questo è un discorso più complesso, che magari faremo un’altra volta. Per ora limitiamoci a ascoltiamoci questa qui…