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Arriva Flashbook e un’intervista a…me!

Da Federicapizzi @LibriMarmellata

ioparecipoDal primo luglio, come oramai da tre anni a questa parte, riparte l’iniziativa Flashbook letture a ciel sereno!
Flashbook è un’iniziativa di lettura ad alta voce ai bambini nata dall’incontro di realtà in rete impegnate nella promozione dei libri per l’infanzia. In particolar modo l’associazione MaMi di Milano, il blog Libri e Marmellata (e prima di lui l’omonimo gruppo Facebook) e la pagina Facebook di Letteratura per l’infanzia.

Senza dilungarmi troppo nella spiegazione dell’evento, a chi volesse saperne di più, suggerisco la lettura del mio articolo dello scorso anno, nel quale spiego nel dettaglio spirito e modalità dell’evento.
Quest’anno c’è una differenza rispetto alle passate edizioni: non esiste più il vincolo della lettura del giorno ma, in qualsiasi data, si può attingere alla ricchissima bibliografia e decidere le proprie letture.

Di seguito i link utili per proporsi come lettore volontario Flashbook!

Form da compilare per i lettori volontari

Lettera con dettagli per chi vuole fare il lettore

Bibliografia Flashbook 2014

Pubblico inoltre una ricca intervista che le organizzatrici di Flashbook mi hanno rivolto in occasione del lancio dell’iniziativa

  • Cosa deve avere un libro o albo illustrato per essere considerato di qualità?

Qualità, per me, è sinonimo di cura e professionalità. Un buon libro, o albo illustrato, deve essere un prodotto curato sotto tutti i punti di vista e realizzato da persone – editori, scrittori, illustratori – che hanno a cuore il loro mestiere e non lo fanno solo per guadagnare dei soldi. Quindi una bella storia, che sappia parlare ai bambini (non moraleggiante, non didascalica, non scontata) e non offenda la loro intelligenza e la loro voglia di crescere, giocare, divertirsi e imparare. Le illustrazioni, dove ci sono, dovrebbero essere forme d’arte, non parlare secondo linguaggi televisivi o stereotipati. Non importa che siano complesse, o difficili, possono anche essere semplici ma non devono essere dozzinali, piatte, noiose. Un libro deve stimolare la fantasia in tutte le sue forme. Un buon albo illustrato deve poi seguire precisi rapporti di dipendenza e legame tra parte iconica e testuale, i due linguaggi devono essere interconnessi e non slegati …ma questa è un’altra storia, affascinante ma più complessa.

  • Per quanto concerne le passate edizioni, per creare la bibliografia di Flashbook sono stati usati dei criteri in particolare?

Sì, abbiamo scelto libri che potessero risaltare nella lettura ad alta voce a gruppi di bambini. Io, personalmente, in queste specifiche occasioni, preferisco i libri divertenti, che facciano ridere, quelli che spicchino per capacità di coinvolgere. Abbiamo cercato di rappresentare tanti autori diversi, tutti i più importanti, e anche il numero più alto possibile di case editrici. Questo per mostrare quanto ricco, bello e vario sia il panorama della letteratura per l’infanzia. Abbiamo mescolato novità e albi storici, autori del passato e altri recentissimi. Abbiamo elargito un tributo alle fiabe e alle loro rivisitazione d’autore. Abbiamo cercato di non trascurare i libri-gioco (quelli che permettono ai bambini di partecipare alla narrazione) come anche quelli che si rivolgono alle loro emozioni e ai loro bisogni di crescita. E’ stato un lavoro lungo ma appassionante!

  • In questo settore pensi che una casa editrice riesca sempre ad avere come obiettivo la qualità? C’è chi ritiene che gli editori spesso non siano rispettosi dell’universo infantile. Cosa ne pensi?

Che domanda difficile! Le case editrici che tendo a seguire io lo sono, forse più le piccole, che fanno della qualità il loro motivo di esistere, che le grandi, che, a volte, a fronte di opere meravigliose pubblicano anche lavori meno pregiati e più commerciali. Poi il discorso è piuttosto complesso perché c’è differenza tra qualità e rispondenza al mondo dell’infanzia. Ci sono libri che non sono rispettosi dell’infanzia perché, in un certo senso, offendono la sua intelligenza e creatività (e io tendo a non seguire quegli editori), poi ci sono illustrati splendidi che però si rivolgono, per forma e contenuti, più a un mondo adulto. Questi ultimi andrebbero presi per quello che sono: libri belli non per bambini. Ma in Italia si tende ad associare l’illustrato all’infanzia finendo per riempire un gran calderone entro il quale è difficile orientarsi.

  • Un tempo i libri per adulti venivano letti dai bambini, oggi avviene il contrario. Secondo te a cosa è dovuto ciò?

Prima non c’era un grande sviluppo della letteratura per l’infanzia. I libri per bambini erano “cosi” didascalici e noiosi, scritti per insegnare le buone regole al bambino. Ovvio che poi il bambino, non appena in grado, preferisse altro! Oggi c’è un panorama ricco e variegato, con albi illustrati, ad esempio, che sono opere d’arte e che riescono a comunicare su più piani e hanno molto da dire anche ad un adulto. Stessa cosa per i romanzi: ci sono libri che offrono storie in grado di appassionare proprio tutti. Poi ovviamente ci sono gli addetti ai lavori, come me, che leggono tutto perché interessati proprio al settore e non sempre per puro godimento, ma anche per imparare ad interpretare e a porsi come “guida” dei possibili fruitori. Comunque, in generale, credo che oggi ci sia banalmente più interesse per il mondo dell’infanzia, il discorso che segue la domanda potrebbe essere applicato a diversi ambiti, non solo a quello dei libri per bambini.

  • A partire da che età e fino a che età secondo te si possono leggere libri e albi illustrati tratti dal settore editoriale della letteratura per l’infanzia?

Da subito, da appena nati. Filastrocche, cantilene che accompagnino i neonati nella loro familiarizzazione col mondo dei suoni attraverso la voce genitoriale sono finestre affettive importanti e preziose. Poi, a qualche mese, sfogliare un piccolo libro sulle ginocchia di mamma e papà, come momento di gioco e di scambio amorevole. Se in tenerissima età si lega la lettura condivisa a momenti piacevoli, dove percepire il calore, anche corporeo, della figura di riferimento, nel quale ricevere stimoli e attenzioni, ci sono buone probabilità che resterà un imprinting emotivo tale da gettare le basi più proficue per la formazione, e la futura crescita, di un lettore.

  • Come può contribuire Flashbook alla diffusione della lettura di libri di qualità?

Portando libri belli in giro per l’Italia! Facendoli conoscere e mostrando, fattivamente, che tutti possono leggere e che ovunque si può leggere. Inoltre Flashbook fornisce una bella bibliografia che può essere presa come spunto per la creazione della propria libreria casalinga.

  • Perché promuovere proprio la lettura ad alta voce? In cosa si differenzia e per cosa è tanto importante?

Uh, è un discorso lunghissimo! Riassumendolo e stringendolo posso dire che leggere ad un bambino significa allietarlo e confortarlo con il piacere di una storia, significa donargli del tempo, entrare in relazione con lui, comunicare, creare un canale per arrivare al suo mondo; significa aiutarlo ad entrare in contatto con l’oggetto libro e gettare i primi semi per la nascita di un lettore adulto- che in quanto lettore avrà più risorse pratiche ed emotive di chi non lo è -; significa insegnargli ad ascoltare, a prestare attenzione, offrirgli un universo di immagini e di storie che diventeranno terreno fertile per la sua fantasia; significa inoltre predisporlo, in maniera piacevole ed affettiva, alla futura scolarizzazione, migliorando i suoi tempi di attenzione e le sue capacità di elaborazione. Ovviamente tutto ciò deve essere necessariamente fatto con la lettura condivisa – o ad alta voce – perché un bambino in età prescolare non è in grado di entrare in contatto da solo con un libro che contenga un testo scritto. Diciamo che se non si legge ad un bambino questo non conoscerà da subito l’emozione di una storia perdendo tutto un universo che sarà poi difficile da recuperare. E forse diventerà uno dei tanti adulti che non leggono.

  • C’è qualcosa di più che a tuo avviso Flashbook potrebbe fare? O che comunque si possa fare in generale?

Flashbook è già un grande evento così com’è e direi di lasciarlo crescere ed evolvere spontaneamente, senza suggerimenti. Anche perché mi pare stia dimostrando di essere perfettamente in grado di farlo. In generale ci sono tantissime cose che potrebbero farsi, molte non sono nemmeno in grado di immaginarle! Comunque famiglia e scuola più attenti ai temi della lettura e dei libri sicuramente contribuirebbero ad una grande evoluzione.

  • Cosa ti ha colpito particolarmente dell’esperienza passata dl Flashbook e cosa ti aspetti da questa nuova edizione 2014?

La partecipazione e l’entusiasmo. La creatività e l’impegno. Mi aspetto che questa edizione mi stupisca per gli stessi identici motivi ;-)

  • Immagina un mondo in cui tutti sono lettori volontari. Come sarebbe quel mondo?

Rumoroso? Scherzo! Sarebbe un mondo pieno di storie, e quindi con molte risorse in più-

  • Tu, con il tuo blog, gruppo e pagina facebook sei una guida per genitori e insegnanti, è una grossa responsabilità. Quali sono gli ostacoli maggiori che si incontrano?

In realtà, a dirla tutta, io alla responsabilità non ci penso mica, anzi ogni volta che noto di essere seguita o di essere, in qualche modo, un riferimento, mi meraviglio e dico “Toh, ma pensa un po’”. Diciamo che, proprio per rispetto al mondo dei libri e a tutti quelli che ci lavorano e ne fruiscono, cerco sempre di leggere tutto quello di cui parlo, di non raccontare quello che non so (a meno che non lo ammetta prima). Cerco di informarmi e di restare sempre aggiornata, di impegnarmi a scrivere e leggere con costanza. Di conoscere il più possibile in modo da formare sempre più il mio senso critico e la mia capacità di discernere tra più valore e meno valore. Di raccontare un libro in modo il più possibile comprensibile e completo per fornire uno strumento di valutazione a chi si basa sulle mie recensioni per una scelta. Di offrire un panorama vario e ricco, a prescindere (almeno quanto riesco) dalle mie personali preferenze.

Le difficoltà le trovo proprio nella costanza richiesta, che a volte – anche se amo quello che faccio – è molto faticosa da tenere. Poi, secondariamente, nella vastità di questo universo, che richiede le antennine vigili e i sensi sempre all’erta per perdersi il meno possibile.

  • Cosa ti sentiresti di dire a chi si approccia per la prima volta al mondo della letteratura per l’infanzia e della lettura ad alta voce?

Leggi, leggi, leggi! Non pensare che solo perché ci si rivolge ai bambini sia un mondo facile, anzi. Dovrai saperne, oltre che di libri, di psicologia, pedagogia, arte…dovrai conoscere il più possibile i bambini e i ragazzi e innalzarti – sì, innalzarti! – al loro livello. Dovrai essere umile, non cercare di insegnare niente a nessuno, soprattutto ai bambini e metterci tanta passione, perché quella è la prima cosa che chi è di fronte respira e la prima arma in grado di conquistare. E poi dovrai lavorare sodo per imparare, perché non basta amare i libri, bisogna anche conoscerli e sapere di cosa si sta raccontando.

 


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