E riprendiamo a parlare dei Masters of the Universe, visto che la Rw Lion ha finalmente fatto uscire una serie annunciata su un Mega vecchio di almeno un anno
Breve storia dei Dominatori dell'universo
I Masters of The Universe, per gli amici MOTU, erano una serie di giocattoli, prodotti negli anni '80 dalla Mattel (oggi le chiamiamo Action Figures, non per altro, se non per giustificare il fatto che a 40 anni andiamo ancora dietro a queste sciocchezze),
Durante la decade dei cosiddetti eighties, hanno praticamente dominato, oltre l'universo, anche il mercato dei giocattoli, entrando nelle case di ragazzini di tutto il mondo ( io per esempio ce li avevo quasi tutti, persino Moss-man, che aveva il pelo profumato, che detto così non è nemmeno tanto carino).
Un successo che portò alla realizzazione di una serie a cartoni animati, prodotta dalla Filmation, e persino una pellicola cinematografica, con He-Maninterpretato da Dolph Lundgren (quell' Ivan Drago di Rocky IV, entrato nella leggenda del cinema popolare per quella famosa e gelida frase “Io ti spiezzo in due”).
Negli anni '90, i Masters furono dimenticati, surclassati dai giochilli elettronici, e la Mattel provò in un rilancio con una serie, chiamata semplicemente He-Man, che aveva un. impronta più fantascientifica che fantasy, chi a quei tempi leggeva Topolino, ricorderà sicuramente questa sfortunata serie di giocattoli. Presenza fissa delle pubblicità in quarta di copertina.
He-Man però fu un mezzo fallimento, e non si ebbero più notizie da Eternia fino al 2000, anno in cui la Mattel rilanciò i Characters, con una nuova linea di giocattoli, meglio definiti, e con più punti di articolazioni, l'operazione però non ebbe il successo sperato, ed i pupazzetti, anzi pardon scusatemi,trasudo cinicità da ogni poro, le nuove Action Figures, finirono per essere un target solo per i feticisti, colleizonisti compulsivi ed i nostalgici della serie.
Sulla scia del rilancio, venne prodotta anche una nuova serie di cartoni animati di 39 episodi, prodotti dalla Paul Young Prod. Che personalmente trovai persino carina da vedere.
Ma come detto un nuovo vero e proprio successo non è mai arrivato, ed i nuovi Motu, sono rimasti oggetto di desiderio solo dei soliti nerd nostalgici.
La lunga vita dei Masters in edicola
Possiamo dire che He-man & co. abbiano vissuto una sorta di golden age, a cavallo della decade degli anni '80, in quegli anni, la DC Comics e non solo, hanno prodotto un bel pò di fumetti ambientati nel mondo dei Masters - per essere più precisi la licenza, nel corso degli anni è passata alle tre Major statunitensi, DC, Marvel, e persino Image Comics, per poi finire definitivamente nelle mani della Dc Comics.Anzi, sono orgoglioso di dire che una delle prime apparizioni dei Motu su un ComicBook, è stata già citata qui su fumettopenìa a questo link, quando sulle pagine di DC Comics Present, fu presentato un "eccitante" Team up tra Superman, ed il campione di Eternia.
La DC, è al momento l’ultima licenziataria dei diritti di pubblicare fumetti ambientati nella lontana Eternia, ed in seno al reboot noto con il nome di New 52 con un nuovo team artistico, nel 2012 ha pubblicato un nuovo rilancio della serie.
Otto numeri più due extra - Origin of He-Man ed Origin Of Skeletor.Serie a fumetti, che la RW Lion ha portato nelle edicole in questi giorni, esatto in questi giorni, certo, lo so condivido il vostro stupore, sul MEGA n°188 dello scorso febbraio (molto scorso in effeti, era il 2013) l’edizione italiana era stata annunciata in TPB da 144 pagine a 12,95€, edizione che evidentemente, hanno valutato appetibile solo ai vecchi adoratori dell'eterna lotta tra He-man e Skeletor.Prince Adam, non è più un Principe, o meglio, è il classico principe ignaro del suo retaggio regale, un semplice boscaiolo, che nelle notti che spezzano la sua monotona routine quotidiana, è tormentato da sogni nei quali si vede destinato in qualche modo grandi imprese nei panni di un energumeno dal potere pressoché infinito.
Ed è così che il devoto Adam, devoto nel senso che passa le giornate tagliando legna e badando al al padre, che evidentemente è vittima dello stesso sortilegio del figlio, un giorno, spinto dalla brama di conoscere il segreto di questi sogni ricorrenti , lascia il suo bosco, la sua casa, ed il suo posto fisso da taglialegna, per avventurarsi verso quello che spera sia un destino più epico.
Evito di spoilerare troppo la trama, ache perché senza volerlo in pratica vi ho raccontato mezzo albo, questo nel caso vi venga la pessima idea di comprarlo.
Il fumetto che porta comunque grandi firme, come quella di Keith Giffen (Lobo, L.E.G.I.O.N. ’89. Justice League International) e James Robinson (I nuovi Fantastici Quattro e Starman), è, diciamolo pure, mediocre, decontestualizzato dal fatto che sia ispirato a questi giocattoli dal glorioso passato, che sono stati capaci di restare in commercio per ben otto anni, (1981-88), in un periodo in cui la rivoluzione elettronica spostava il divertimento dei ragazzini dal pavimento della cameretta ai trelevisori in sala, rimane una storia fantasy, dal plot narrativo noiosetto e scontato: principe ignaro – incantesimi - parente cattivo - maghe e maghelle - l'immancabile bonazza ninja, insomma, niente di esaltante come tutti gli spin-off .
E se proprio dobbiamo essere cattivi fino al midollo, anche sul versante grafico le cose non vanno a gonfie vele, le matite di Philip Tan, sovente sono con troppo sporche e veloci.
Voto finale 4, da evitare.
Baci ai pupi.