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Arriva l'influenza

Creato il 12 gennaio 2013 da Stelladellest
ARRIVA L'INFLUENZA

Come riconoscerla dalle altre forme virali simili?


Spesso si confonde la vera influenza con altre forme virali stagionali molto simili. Fare una distinzione sulla base dei sintomi è però molto difficile, se non impossibile. L’influenza si manifesta in modo brusco, comporta un forte rialzo della temperatura (oltre i 38°C), e si presenta insieme ad altri sintomi respiratori e di carattere più generale (mal di testa, malessere generale, debolezza, dolori). Quindi, i malanni invernali che non hanno questa serie di sintomi, probabilmente non sono vere influenze ma solo brutti raffreddori. È pur vero però che virus diversi da quelli influenzali possono dare delle sindromi con sintomi completamente sovrapponibili, chiamate sindromi parainfluenzali. Comunque, per chi ne è colpito, sapere se si ha una vera influenza o un altro virus stagionale ha poco significato, visto che la terapia e le indicazioni di riposo sono le medesime. Un altro fattore che può far sospettare al medico l’influenza è il periodo: è molto più probabile avere la vera influenza nel periodo tipico, che va da fine dicembre a fine aprile.

Quali sono i sintomi della vera influenza?


L’influenza si distingue dagli altri virus parainfluenzali perché si manifesta con una serie di sintomi: febbre che insorge in modo improvviso e raggiunge picchi elevati (oltre i 38 C° ); malessere generale con sensazione di ossa rotte e dolori muscolari; sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione del naso; mal di testa.
Se questi sintomi si manifestano contemporaneamente, si può ipotizzare che si tratti di influenza. In generale la malattia si risolve in modo spontaneo nell’arco di una settimana, anche se la sensazione di stanchezza e affaticamento che l’accompagna può durare più a lungo. Chi è colpito dal virus influenzale generalmente comincia ad accusare i primi sintomi della malattia tra le 24 e le 72 ore dal contagio.

Come si cura?


Il rimedio più efficace per uscire il più velocemente possibile dall’influenza, senza complicazioni, è il riposo. Fatta eccezione per gli antivirali specifici, i farmaci generalmente utilizzati in caso di influenza servono per alleviare i sintomi. Vediamo i principali:Farmaci per abbassare la febbre. Vanno usa­ti eventualmente quando la febbre è alta e mal tollerata. Molti sono a base di paracetamolo, che è un principio attivo in genere sicuro, se però è preso alle dosi raccomandate. Quando assunto in eccesso può provocare problemi epatici. Quel­lo del sovradosaggio è un rischio concreto, visto che molti farmaci con nomi commerciali diversi lo contengono, per esempio TachifluDec e Zerinol.Antidolorifici. Per il mal di testa, i dolori mu­scolari e il malessere generale i principi attivi più noti sono l’acido acetisalicilico (Aspirina) e Ibuprofene (Moment). Questi analgesici posso­no irritare lo stomaco, causare disturbi digestivi, ulcere e sanguinamento. Molti non sanno che l’Aspirina non va usata da chi ha meno di 16 anni, a causa del rischio della sindrome Reye, una ma­lattia fatale che colpisce cervello e fegato.
  • Gocce e spray nasali. Liberano temporane­amente il naso, ma se usati per più di qualche giorno possono addirittura peggiorare la situa­zione. Sono controindicati per i bambini sotto i 12 anni, per il maggior rischio di effetti indeside­rati: eritemi, eruzioni cutanee, difficoltà respira­toria, rallentamento del battito cardiaco.
  • Sciroppi per la tosse. In linea di massima non servono: la tosse, quando c’è catarro, è uno stimolo utile per la rimozione del muco dalle vie respiratorie. Attenti alle combinazioni di principi attivi: ci sono sciroppi che contengono una so­stanza sedativa, che sopprime la tosse, e un’altra espettorante (che fluidifica il catarro), che la fa aumentare. Un cocktail assurdo.
  • Vitamina C e altre pastiglie. Assunta attra­verso integratori o farmaci, non è efficace né per prevenire né per curare raffreddori e influenza. Quanto alle pastiglie antisettiche (disinfettanti) del cavo orale non hanno un effetto dimostrato sul mal di gola.
  • Antivirali. Sono farmaci con una funzione antivirale specifica, registrati per il trattamento dell’influenza da virus A e B, ma hanno un impatto molto limitato sulla durata dei sintomi. Secondo alcuni studi, sarebbero in grado di ridurre il decorso dell’influenza di circa un giorno, mentre i benefici sull’incidenza delle complicazioni sono tutt’altro che assodati. Gli antivirali risultano efficaci a patto che vengano assunti entro 48 ore dall’esordio dei primi sintomi. Un tempo molto breve, considerando che bisogna prima capire che si tratti di influenza, e non di un brutto raffreddore (contro cui sarebbero inefficaci), prendere appuntamento con il proprio medico, ottenere la ricetta e andare in farmacia.
Sia che si tratti di influenza, sia che si tratti di virus parainfluenzali, infine, è inutile e dannoso assumere antibiotici. Questi, infatti, agiscono contro i batteri e non servono a sconfiggere i virus, a meno che non ci sia in atto anche una infezione batterica. Solo il medico, quindi, è in grado di valutare l’eventuale necessità di una loro somministrazione.

Come si trasmette?


L’infezione si trasmette per via aerea (attraverso il respiro, la tos­se, gli starnuti...), ma anche indi­rettamente: basta avvicinare alla bocca la mano che si è data a una persona contagiosa, che magari in apparenza sembra perfettamente sana. Trascorso un periodo di in­cubazione di alcuni giorni,, l’influenza si scatena con sintomi tipici. Il virus dell'influenza si trasmette facilmente da un individuo all'altro. Quando una persona influenzata respira, tossisce o parla emette goccioline di saliva che contengono il virus e che possono essere inalate da altre persone.

Come si previene?


Ci sono molti semplici accorgimenti quotidiani che possono aiutare a proteggersi e a proteggere gli altri dal contagio.
Lavarsi spesso le mani. Non sono necessari prodotti igienizzanti con alcol (efficaci solo se ne contengono almeno il 60%) né gel antibat­terici, che alla lunga possono rendere i batteri resistenti. Lavarsi le mani con acqua e sapone è sufficiente per difendersi. Bastano alcuni ac­corgimenti: lavarle più spesso (va bene anche con acqua fredda), per un tempo compreso fra i 15 e i 30 secondi. Stare attenti a dove e come le si asciugano (per non vanificare l’operazione).
Mettere una mano davanti alla bocca e al naso quando si tossisce o si starnutisce o usare un fazzoletto di carta per coprire naso e bocca onde evitare di contagiare gli altri.
Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca - i germi infatti si trasmettono quando un individuo viene in contatto con un soggetto contaminato e poi con le mani si tocca occhi, naso e bocca.
Evitare la stretta vicinanza con soggetti infetti.
Se possibile, rimanere a casa quando si è ammalati per evitare di contagiare gli altri.L’unica forma di prevenzione dell’influenza da un punto di vista farmacologico è il vaccino. Questo permette al nostro sistema immunitario di preparare le difese contro i virus influenzali prima della stagione, ma non ci copre da altri virus simili. Ci sono poche controindicazioni e gli effetti indesiderati sono per lo più lievi: è quindi una pratica considerata sicura. Il ministero della Salute indica i gruppi di persone per cui il sistema sanitario propone la vaccinazione gratuita (persone sopra i 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie croniche; persone che lavorano in comunità).

Come si previene?


Ci sono molti semplici accorgimenti quotidiani che possono aiutare a proteggersi e a proteggere gli altri dal contagio.
Lavarsi spesso le mani. Non sono necessari prodotti igienizzanti con alcol (efficaci solo se ne contengono almeno il 60%) né gel antibat­terici, che alla lunga possono rendere i batteri resistenti. Lavarsi le mani con acqua e sapone è sufficiente per difendersi. Bastano alcuni ac­corgimenti: lavarle più spesso (va bene anche con acqua fredda), per un tempo compreso fra i 15 e i 30 secondi. Stare attenti a dove e come le si asciugano (per non vanificare l’operazione).
Mettere una mano davanti alla bocca e al naso quando si tossisce o si starnutisce o usare un fazzoletto di carta per coprire naso e bocca onde evitare di contagiare gli altri.
Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca - i germi infatti si trasmettono quando un individuo viene in contatto con un soggetto contaminato e poi con le mani si tocca occhi, naso e bocca.
Evitare la stretta vicinanza con soggetti infetti.
Se possibile, rimanere a casa quando si è ammalati per evitare di contagiare gli altri.L’unica forma di prevenzione dell’influenza da un punto di vista farmacologico è il vaccino. Questo permette al nostro sistema immunitario di preparare le difese contro i virus influenzali prima della stagione, ma non ci copre da altri virus simili. Ci sono poche controindicazioni e gli effetti indesiderati sono per lo più lievi: è quindi una pratica considerata sicura. Il ministero della Salute indica i gruppi di persone per cui il sistema sanitario propone la vaccinazione gratuita (persone sopra i 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie croniche; persone che lavorano in comunità).

Il virus cambia, perché?


I virus influenzali sono in continua mutazione, ecco perché sono diversi da un anno all’altro, spesso di molto. Le modificazioni sono di due tipi.
La prima variazione (chiamata“drift”) è graduale e di piccola entità: anche se i virus cambiano, in questo caso rimangono comunque “parenti” di quelli precedenti e una protezione parziale resta presente nella popolazione. Gli anticorpi prodotti contro il virus dell’anno precedente di­ventano però meno efficaci. A questo fenomeno si deve il parziale cambiamento del virus di stagione in stagione.
Poi c’è un secondo tipo di mutazione, più importan­te (detta “shift”): produce virus completamente diversi da quelli circolati negli anni precedenti: in tal caso l’intera po­polazione umana diventa vulnerabile, in quanto gli anticorpi contro i precedenti virus influenzali sono del tutto ineffica­ci. Lo “shift” può avvenire sia per il passaggio diretto di un virus aviario o suino nell’uomo sia quando virus aviari, suini e umani si scambiano materiale genetico, riassortendosi e producendo un virus nuovo. Questo fenomeno è alla base delle pandemie: epidemie globali che possono causare mi­lioni di morti, come l’influenza spagnola del 1918.
Se il passaggio di un virus aviario dagli uccelli (che sono il principale serbatoio dei virus influenzali) all’uomo è raro e complicato, quello tra uomo e suino è più facile.http://www.altroconsumo.it/salute/farmaci/speciali/arriva-linfluenza/1

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