Attenti voi fortunati che possedete dimora, a partire dal 2014 dovrete includere anche il 20% della rendita catastale dell’immobile nella denuncia dei redditi, anche se si tratta di prima casa. E’ una delle novità introdotte dalla futura manovra finanziaria progettata questa estate dal governo, che piuttosto di ridurre le tasse e i costi a carico delle famiglie italiane prevede un taglio delle agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni, del 5 % nel 2013 e fino al 20 % nel 2014.
Di fatti, con il taglio annunciato per gli anni 2013 e 2014, gli italiani nel momento in cui dovranno compilare la denuncia dei redditi saranno costretti a sommare al proprio imponibile Irpef anche il 20 per cento del valore della propria casa se proprietari della casa di abitazione. Un brutto colpo per i 24 milioni e 200 mila italiani che posseggono una prima casa e che assottiglierà lo sconto medio che oggi ammonta a 126,8 euro e che costa allo Stato circa 3 miliardi.
Secondo delle simulazioni elaborate dagli esperti del settore, un proprietario medio, possessore di una casa di 80 metri quadrati, posta nella zona semicentrale di una grande città, dovrà mettere sull’ imponibile Irpef il 20 per cento dei 1.000 euro della sua rendita catastale. Facendo i calcoli opportuni significa che egli dovrà pagare 46 euro in più all’anno. Non si tratta di una grossa cifra, ma se si pensa all’ insieme degli aumenti provenienti dai vari settori (gas, luce, acqua, spesa e così via), si può proprio dire che è la classica goccia che farà traboccare il vaso.





