Era il 2 Giugno del 1780, quando Londra fu scossa dai tumulti più grandi e drammatici di tutta la storia britannica.
Ci furono più danni alle proprietà di quanti ne verranno poi fatti a Parigi durante la Rivoluzione francese. Centinaia e centinaia di morti e di feriti, e decine di edifici completamente distrutti. I cosiddetti "Gordon Riots" crearono dei problemi assai seri al governo dell'Inghilterra, sfidando la nozione stessa di democrazia e, in tal modo, diedero luogo alla fondazione della prima forza di polizia della Gran Bretagna.
Due anni prima, il Parlamento aveva deciso di abrogare alcuni articoli della dura legislazione anti-cattolica del secolo precedente ed aveva introdotto il Catholic Relief Act del 1778. Ma la sola idea che si dovesse tollerare il cattolicesimo, aveva scatenato un'ondata di protesta in tutta l'Inghilterra.
Lord George Gordon - un giovane di 29 anni, Membro del Parlamento per Ludgershall nello Wiltshire - non aveva alcun dubbio che la legge era stata cinicamente formulato "con lo scopo diabolico di armare i papisti contro le colonie protestanti in America", e in una serie di comizi esaltanti e manifestazioni di massa, aveva incitato il popolo a sostenere la causa della libertà richiedendo un ritorno alla repressione dell'assolutismo cattolico.
Il 2 giugno 1780, Gordon guida una folla di oltre 60.000 persone verso la Camera dei Comuni, per presentare una petizione in cui si afferma che la legge che incoraggia il papismo è una minaccia per la Chiesa d'Inghilterra. La petizione viene respinta, e disordini scoppiano dappertutto. La folla inferocita attacca chiunque viene sospettato di essere cattolico, vengono bruciate chiese, case e negozi. Sospinta dalla momentanea vittoria, la rivolta va oltre i suoi originali obiettivi anti-cattolici, e comincia ad attaccare i simboli della ricchezza e dell'oppressione. Il poeta visionario William Blake alla testa di una folla furiosa prende d'assalto la prigione di Newgate. I muri vengono abbattuti, i cancelli divelti ed oltre un centinaio di prigionieri vengono liberati. Altre prigioni, case nobiliari, ambasciate e cappelle vengono attaccate, saccheggiate e bruciate, Quindi, i rivoltosi marciano verso la sede della Banca d'Inghilterra, ma l'assalto viene respinto.
Per sei giorni a Londra, comandano gli insorti. Re Giorgio III alla fine fa intervenire il suo esercito. E l'esercito, cui viene data carta bianca, interviene con estrema brutalità, sparando direttamente su qualsiasi gruppo di quattro o più persone che non non accetta di disperdersi. Quasi 300 persone vengono uccise per le strade di Londra, ed un altro centinaio moriranno più tardi in seguito alle ferite ricevute. Venticinque dei capi vengono condannati a morte, tra di loro un ragazzo di 14 anni, e questo nonostante Gordon si fosse dichiarato non colpevole di tradimento e fosse stato assolto.
Il giorno dopo la repressione della rivolta, il conte di Shelburne sciocca il parlamento, proponendo che la Gran Bretagna dovrebbe forse considerare di costituire una forza sul modello della polizia francese. Questo era stato sempre ampiamente osteggiato perché giudicato totalitario, "troppo francese", quasi un simbolo di una sorta di "oppressione straniera". Per tali motivi, la "polizia metropolitana" verrà fondata. Ma dovranno ancora passare 50 anni, prima che ciò avvenga!
Recentemente, George Churchill Coleman - ex capo della squadra antiterrorismo di Scotland Yard - ha espresso l'opinione che la Gran Bretagna si sta muovendo in direzione di uno stato di polizia, con carte d'identità biometriche, sorveglianza di massa e detenzione senza processo; tutte misure che sono già state introdotte o messe in discussione. Il Regno Unito oggi viene descritto come "il paese più sorvegliato del mondo", mentre le proteste all'interno di un raggio di mezzo miglio delle Houses of Parliament sono illegali, salvo autorizzazione del Metropolitan Police.
Ora sarebbe un buon momento per ricordare perché l'idea di una forza di polizia è stata così a lungo rifiutata!