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Arriva nuova liquidità sul mercato
Banche, farmaceutici e biotecnologici trainano gli indici Usa. Brutte trimestrali per Seagate Tech., Garmin e Netflix. Giù anche HP e Texas Instruments.
Classica seduta di Wall Street nella quale si potevano guadagnare cifre considerevoli con un grado di rischio molto basso. L’ottima performance delle Borse asiatiche e di quelle europee erano il miglior viatico, difficilmente Wall Street si sarebbe discostata, ed infatti…
Finché sono rimaste aperte le Piazze del Vecchio Continente i guadagni degli indici a stelle e strisce sono rimasti molto contenuti, poi è stato chiaro a tutti che “mani forti” si sono impossessate del mercato.
Arrivavano infatti grossi ordini di acquisto che facevano salire gli indici, finita la “retata” si aspettava che qualche gonzo cominciasse a vendere, bisognava attendere solo qualche minuto perché qualcuno, più timoroso di altri, inserisse ordini di vendita, e partiva così un’altra retata … pausa … attesa di nuovi ordini di vendita … e nuova retata … e così via fino al fixing.
Attenzione però perché siamo all’interno di un gigantesco gioco speculativo, oggi abbiamo avuto il dato riguardante le prime richieste di sussidi alla disoccupazione che non erano così basse da oltre quarant’anni.
Inizialmente il mercato sembrava “temere” il dato positivo, poi, basta guardare al fixing per capire che il sentiment si è completamente ribaltato.
Ma sempre oggi è stata resa nota una notizia, passata completamente sotto silenzio, che invece dovrebbe influenzare e non poco i mercati a breve: gli Stati Uniti raggiungeranno il tetto del proprio debito pubblico con due giorni di anticipo, ossia il prossimo 3 novembre.
Senza un accordo bipartisan andremmo incontro ad un default.
Naturalmente un accordo si troverà, occorre capire quando ed a quale prezzo. Si potrebbe ipotizzare che il rialzo odierno possa essere messo in relazione proprio a questo fatto, ossia si scommette che l’accordo fra Democratici e Repubblicani sia già avvenuto o perlomeno il mercato crede che si raggiungerà in tempo utile non come la volta scorsa.
E’ plausibile?
Certamente non è da escludere. La volta scorsa il “ritardo” col quale era arrivato l’accordo costò la famosa Tripla A, e certamente fu una brutta figura per gli Stati Uniti che forse oggi, ad un anno dalle elezioni, nessuno dei due partiti vuole ripetere.
In ogni caso rimane un problema ufficialmente aperto, come ancora senza risposta è il quesito: ci sarà l’aumento dei tassi prima del termine dell’anno in corso o la Yellen perderà la credibilità?
Fino ad oggi avrei scommesso sullo slittamento dell’aumento dei tassi perlomeno al 2016, e le parole pronunciate dal Presidente della Fed di New York vanno nello stesso senso … però, un dato come quello odierno sulle prime richieste di sussidi alla disoccupazione potrebbe cambiare le carte in tavola. La Yellen a questo punto oltre alla credibilità perderebbe anche la faccia.
Dow Jones (+1,28%) giornata quasi trionfale per il comparto bancario: JP Morgan (+3,17%), Pfizer (+3,15%) e Goldman Sachs (+3,04%) nonostante una trimestrale sotto le attese
Buona trimestrale, ma prudente outlook hanno penalizzato Unitedhealth (-1,56%), male ancora Wal Mart (-1,17%) e qualche presa di profitto ha colpito Intel (-0,15%).
S&P500 (+1,49%) gran rimbalzo per Biogen (+4,53%), alle sue spalle Citigroup (+4,44%) dopo una buona trimestrale, quindi Abbvie (+4,08%)
Sul fondo Hewlett Packard (-2,21%) dopo una buona serie di rialzi, scende ancora Target (-1,40%) e prese di profitto per Texas Instruments (-0,42%).
Nasdaq (+1,82%) forti rimbalzi per Biomarin (+7,45%), Incyte Corp. (+6,24%) ed Alexion Pharma (+5,51%)
Precipitano Seagate Tech (-13,31%), Garmin (-12,66%) e Netflix (-8,29%) dopo trimestrali deludenti.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro