Di quante diete abbiamo una conoscenza diretta? Di quante ne abbiamo sentito parlare da uno specialista, o anche solo da un amico o da un’amica? Quante ancora arriveranno a catturare il nostro interesse? Finalmente dalla ricerca ecco un confronto tra le numerose diete alimentari che hanno, oggi, un discreto seguito e un’analisi sui reali benefici che ciascuna di esse può conferire ai tanti desiderosi di perder peso. L’intento di promuovere tra le diete più popolari quella che può far dimagrire di più è stato preso in carico dalla Mc Master University di Hamilton; il suo team di ricercatori, in uno studio pubblicato sulla rivista Jama, ha, infatti, potuto confermare la validità o meno delle singole diete analizzate.
Dopo mesi di ricerca gli scienziati dell’Ontario hanno confermato che la dieta che fa dimagrire di più è la “low-carb” (letteralmente “pochi carboidrati”), dieta che nel confronto effettuato su oltre 7000 persone in sovrappeso ha fatto registrare una perdita di perso di oltre 8 kg (8,7 kg), quasi 1 kg e più di tutte le altre prese in considerazione. La media, infatti, si aggira intorno ai 7 kg di perdita peso in 6 mesi di studio e, sebbene le differenze possono risultare minime, il trend di scostamento rimane costante anche allungando i tempi dei confronti. Guerra aperta ai carboidrati, dunque, molto più pericolosi per la nostra salute e per la nostra linea anche dei grassi stessi. Ciascuna delle diete analizzate dai ricercatori ha evidenziato benefici e problematiche, definendo, in conclusione, la necessità di adattare il singolo percorso alimentare alle esigenze di ciascun individuo. Ma quali sono state le diete messe a paragone dai ricercatori? Innumerevoli: la dieta Atkins, dal nome del suo ideatore il dottor Robert Atkins, programma che prevede una diminuzione dei carboidrati nei pasti della giornata; la Weight Watchers, dieta inventata più di quarant’anni fa e che pianifica un approccio alimentare basato su un assortimento bilanciato dei cibi, su studi motivazionali e sull’apporto dell’attività fisica; la dieta Zona, nota come “Zone Diet”, messa a punto dal biochimico americano Barry Sears con una particolare attenzione al benessere ed al rilassamento mentale; la dieta dimagrante Craig dell’australiana Jenny Craig con un regime alimentare ipocalorico e seguita attualmente da moltissime star di Hollywood; la dieta Learn sviluppata dal Dottor Kelly Brownell della Yale University: Learn è un acronimo che sta ad indicare i cinque elementi fondamentali di cui si compone il programma di educazione alimentare (Lifestyle, stile di vita, Exercise, attività fisica, Attitudes, intenzioni, Relationships, relazioni, Nutrition, alimentazione); la Ornish, una dieta ideata dal cardiologo statunitense Dean Ornish con l’obiettivo di realizzare un programma dimagrante veloce e capace di ridurre i livelli di colesterolo cattivo; la dieta Volumetrica adatta a chi soffre di fame nervosa o a chi ha bisogno di mangiare molto per sentirsi sazio, un regime dietetico, quindi, per chi si sente costantemente affamato; la Nutrisystem, un programma che consente agli individui che lo seguono di ordinare pasti preconfezionati dal sito a seconda dell’obiettivo dimagrante da perseguire; la Slimming world, la dieta che consente di consumare alcuni pasti a volontà ma che elimina i grassi; infine, la Rosemary Conley, dieta che combina dei piani fitness specifici con un regime a basso contenuto di grassi e a basso indice glicemico (IG).
- Ricerca di: Mc Master University di Hamilton
- Pubblicata su: Jama
- Conclusione: Le diete che riducono il numero di carboidrati risultano essere le più efficaci