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Arrivano i “Lettori selvaggi”

Creato il 05 febbraio 2013 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

I lettori selvaggiGiovedì 7 febbraio dalle ore 19 al Beba do Samba (via dei Messapi 8, Roma) si scateneranno “I lettori selvaggi”, serata di letture e musica ideata e organizzata da Emanuele Kraushaar e Filippo Nicosia . Dalle 19 mostra di Loris Dogana e aperitivo. Dalle 21 reading selvaggio con Gaja Cenciarelli, Carolina Cutolo, Alessandra De Nicola, Giovanni Di Giamberardino, Luciano Funetta, Fabrizio Gabrielli, Simone Ghelli, Rachele Palmieri, Frank Solitario, Stefano Sgambati, Carlo Sperduti e altri. Musiche di Francesco Poeti. A partire dalle 22 concerto dei Malo. Ingresso libero. Ciascuno dei lettori selvaggi leggerà un brano che gli è particolarmente caro e spiegherà perché gli è particolarmente caro.

Abbiamo chiesto a Filippo Nicosia di raccontarci qualcosa a proposito di questa iniziativa.

Ecco le nostre domande e le sue risposteCom’è nata l’idea di “Lettori selvaggi”?
La leggenda vuole che quattro anni fa ho rubato Chiamate Telefoniche dentro una libreria e in un racconto c’era la storia di un ragazzo che rubava libri. Come se fossi in un racconto di Borges ( che borges non ha mai scritto) ho finito per credere che tutto quello che faccio poi succede nei libri e viceversa. Da quel giorno cerco di fare cose che vorrei leggere e leggere cose che vorrei fare.
Non so se è chiaro?
La versione seria è che ho incontrato Emanuele Kraushaar e abbiamo parlato di Bolano e bevuto e a fine serata si è deciso che dovevamo fare una serata di letture dai libri di Bolano. Poi abbiamo allargato il campo, di Bolano c’è rimasto il nome, che non è poca cosa.
Così è nata l’idea di un reading collettivo, non legato alla promozione di novità editoriali. Vorrei che fosse una serata in cui uno viene e si appunta dei libri, delle frasi, in cui rimugina letture e si mette anche in gioco.
Quello che chiediamo è solo di leggere e motivare una lettura: parlare delle cose che abbiamo amato è un atto di generosità, oltre che una possibilità.

Che scopo ha una serata come “Lettori selvaggi”?
Lo scopo è mettere al centro dell’attenzione chi legge, in un paese ( e un momento) in cui chiunque sgomita per apparire, sia esso velina, politico, giornalista, sportivo o scrittore. Il vero campanello d’allarme da questo punto di vista sono le auto-pubblicazioni, o l’afflusso massivo di manoscritti e proposte editoriali. Io ho come l’idea che leggere ti rende protagonista. Che serve come e più di scrivere. Insomma non mi frega niente se hai scritto un libro, mi frega quello che leggi. Mi interessi se leggi.
L’altra questione riguarda la visibilità. I lettori sono invisibili ( finisco sempre per parafrasare qualche titolo, maledizione), esistono lontano dalle librerie, comprano on line e si confrontato sui social network.
Non che queste cose siano per forza negative, ma è il modello culturale che vogliamo? Possiamo fare in modo che una città diventi una serie di fast food e negozi di intimo mentre leggiamo i nostri bei libri a casa? Non credo. Serve uscire e rendersi visibili, appropriarsi di uno spazio, metterci dentro le letture e sperare che questo produca un effetto “buona pratica”.
Come fare entrare il libro nella vita delle persone, è questo che mi sono chiesto. Ovviamente me la sono posta in piccolissimo, mi piacerebbe che questa domanda se la ponesse la politica.

Non pensi che la letteratura sia un’esperienza più intima che collettiva?
Sicuramente quando si legge, si legge sempre da soli e da questo punto di vista la pratica della lettura è una esperienza intima.
Ma i grandi libri, le opere dei maestri (non solo letterarie) producono discorso, riflessione, scambio, sono in un certo senso inesauribili, libri che non si chiudono mai e diventano parte della vita  di tutti, condivisi e condivisibili anche in spazi che non siano la propria anima.

Quali sono le altre iniziative letterarie/editoriali/culturali che attualmente ti sembrano più degne di nota?
Me ne vengono in mente due:
Tutto qui – una bella cosa che succede a Milano animata da Chicca Gagliardo, Davide Musso, e altri addetti ai lavori che hanno a cuore il problema della lettura.
Piccoli Maestri - un’iniziativa nata in seno a TQ e portata avanti da Elena Stancanelli (sul modello di 826 Valencia, di Dave Eggers) in cui gli scrittori volontari raccontano e leggoni i libri nelle scuole romane.

Qui di seguito potete leggere il manifesto dei Lettori selvaggi:

Un lettore selvaggio è uno che cerca, sempre.
Un lettore selvaggio è per definizione uno che non sa distinguere bene il confine tra libri e vita.
Un lettore selvaggio vive con un libro (se non molti, o un e-reader) a meno di un metro di distanza ovunque si trovi.
Un lettore selvaggio è un potenziale veicolo di infezione per fare in modo che altri lettori si avvicinino ai libri e comincino a leggerli.
Un lettore selvaggio è una risorsa fondamentale per i libri, gli scrittori, gli editori, le librerie (anche se a volte i libri li ruba).
I lettori selvaggi si incontrano per leggere e parlare di libri.
I lettori selvaggi è un reading collettivo e condiviso di stralci di libri, saggi, poesie, fumetti. Di letture che ci hanno accompagnato e perché no, cambiato.
A leggere saranno scrittori, registi, musicisti, artisti, ragionieri, tassisti, segretari, e chiunque sabbia sentito un richiamo selvaggio verso un testo scritto.
L’unica regola che deve avere un lettore selvaggio è non leggere mai qualcosa di proprio, o che abbia un proprio tornaconto.
Il lettore selvaggio è un lettore disinteressato.
I lettori selvaggi è un tentativo di condivisione delle letture, quello che una volta si chiamava passaparola, ormai delegato soltanto alla comunicazione sui social network.
Essere un lettore selvaggio richiede l’esporsi pubblicamente, fare un passo avanti, far conoscere e condividere i saperi all’interno di uno spazio fisico reale.
Incontrarsi per leggere libri, non come un gruppo di lettura, ma come dei singoli lettori con i loro vezzi, le loro idiosincrasie, le loro frasi perfette, i loro personaggi sempre sconfitti.
I lettori selvaggi è spazio di dialogo sui libri, una sorta di terza pagina live, di performance dei lettori appassionati che si prestano a leggere in pubblico.


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