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Arrivata

Da Silviapare

Arrivata

I hate connecting through Roswell (from The New Yorker)

Qualità del viaggio: molto bassa. Certo, essere arrivata a Malpensa alle 8.30 per un volo intercontinentale delle 10 perché convinta che il suddetto volo fosse alle 10.30 non ha facilitato le cose. E poi il 4 gennaio, sappiatelo, il mondo va in vacanza o torna dalla vacanza. E gli addetti al check-in dell'American Airlines sono ancora storditi dal cenone. L'unico sveglio di tutto l'aeoporto era l'uomo che, quando ormai mancava un quarto d'ora all'imbarco, mi ha fatto saltare la coda di una settimana per i controlli permettendomi così di non perdere l'aereo.Nota per me stessa: MAI - se possibile - fare scalo a New York. Soprattutto il 4 gennaio. Dopo aver fatto una settimana di coda per l'immigration (come ha detto un altro italiano munito di green card che aspettava davanti a me mentre la cafonissima addetta alla fila faceva passare decine di citizens prima di noi, "questi sono dei robbot". Sì, e sono pure stronzi), sono passata dall'altra parte, dove ho rischiato di perdere la coincidenza mentre cercavo affannosamente la mia valigia (piena di indispensabili medicine e altrettanto indispensabili pezzi di parmigiano), che quando fai scalo a New York ti tocca pure reimbarcare. Dopo che la cafonissima addetta alle valigie mi ha annunciato che la mia valigia era andata smarrita, mi sono diretta con grande allegria verso l'imbarco per il secondo volo, quello che dopo un altro devastante numero di ore mi avrebbe finalmente portata a San Francisco. Dove un addetto alle valigie un po' più gentile mi ha promesso che la mia valigia arriverà oggi qui a casa. Speriamo.Note positive del viaggio: 1) Il cibo. Infatti ormai da anni mi porto la roba da casa.2) La lettura. Limonov. Strepitoso.

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