Arrivato il primo storno
Soltanto Tenaris e Saipem terminano con un guadagno. Maglia nera ad Atlantia, forti ribassi per Anima ed il comparto bancario.
Comincia male la settimana in Borsa, i due punti percentuali guadagnati dal Nikkei a Tokyo non hanno acceso l’entusiasmo, partenza sulla parità poi si va leggermente sotto e si rimane su quei livelli finché inizia a contrattare Wall Street.
Semaforo rosso anche per i listini americani ed allora … per le Piazze del Vecchio Continente la discesa diventa un dirupo, in particolare per il nostro Ftse Mib (-1,88%) che perde trecento punti negli ultimi novanta minuti.
Questa che si è appena aperta è la settimana dei discorsi per i Presidenti delle diverse Fed regionali (ricordiamo che ce ne sono 12 in totale), fra poco comincerà a parlare Eric Rosengren a capo dell’importante Fed di Boston, il culmine naturalmente si avrà giovedì quando sentiremo il discorso di Janet Yellen che inizierà proprio con la campanella di Wall Street.
Torniamo però a Piazza Affari, che, come abbiamo anticipato, nella parte finale della seduta ha visto solo vendite, due titoli, tuttavia, sono riuscita a tenere la freccia verde, seppure hanno ovviamente terminato molto distanti dai massimi di giornata, si tratta di Tenaris (+1,12%) e Saipem (+0,90%), in guadagno nonostante il prezzo del petrolio sia sceso e le aziende del settore negli Usa stiano facendo segnare attualmente forti ribassi.
Anche Eni (-1,34%) ha ritracciato tornando sui minimi dell’ultimo mese a 14,7 euro.
La maglia nera di giornata è risultata fin dall’apertura Atlantia (-4,45%) che sconta una notizia negativa riguardante la controllata Aeroporti di Roma.
Dopo il recupero della vigilia crolla nuovamente Anima Holding (-3,94%), per l’ultima arrivata sul listino principale occorre fare molta attenzione dopo che nei primi mesi dell’anno aveva raddoppiato la propria capitalizzazione in Borsa.
Pesante il settore bancario, maglia nera del comparto Banca MPS (-3,19%) che aveva iniziato la giornata in territorio positivo dopo una trimestrale dopotutto soddisfacente, le sofferenze, però, continuano a pesare.
Da segnalare anche i ribassi di Ubi Banca (-2,81%), Banco Popolare (-2,59%) e delle tre big Unicredit (-1,93%), Intesa Sanpaolo (-1,83%) e Mediobanca (-1,78%).
Testa-coda anche per Exor (-2,78%) che perde tutto quanto guadagnato alla vigilia, torna sotto la media delle quotazioni in questi ultimi dodici mesi anche Enel (-2,72%) che vede allontanarsi i massimi dell’anno.
Possiamo poi parlare di prese di profitto per Luxottica (-2,67%) e Campari (-2,61%), per entrambi i titoli, comunque un 2015 per ora da incorniciare.
Ed ora concentriamoci su quanto sta avvenendo a Wall Street.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro