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Arrosto profumato alle taggiasche

Da Melagranata

Il coniglio scappato.

Arrosto profumato alle taggiasche

Questa casa è uno zoo. L’avrete già capito, immagino.
Quando mi alzo, al mattino presto, la cagnolina alza lo sguardo assonnato, sotto le palpebre pesanti e scende dalla cuccia, scondinzolando. La gatta miagola, chiusa in cucina, aspettando che io entri a prepararmi il primo caffé della giornata. Si struscia sulle mie gambe, alla ricerca della carezza di buongiorno. La coniglietta rumoreggia nella sua gabbia grande come un hangar, saltella chiassosa, richiamando la mia attenzione: ogni mattina, bevendo il mio caffè davanti allo spettacolo di Genova che si sveglia sul suo mare lucente… mi viene in mente che mancano solo un paio di galline, che razzolino in soggiorno e richiedano a gran voce granturco ed attenzione.
E questo era solo il reparto “bestie”!
Poi ci sono gli amici: dell’una e dell’altra figlia, i miei, che han diritto di asilo ad ogni ora, del giorno e della sera. Ed arrivano in numero imprecisato e per motivi imprecisati: a pranzo, a merenda, a colazione la domenica o prima di scendere in Università, dopo cena, per condividere l’emozione di una partita di rugby in tv o per una riunione politica, per una pizza del venerdi sera (però mamma la prepari tu!) o per uno spuntino dopo cinema-teatro-concerto…
La mia casa è uno zoo. O un porto di mare (che poi, vivendo a Genova, non è mica questa gran scoperta!)
Così, per precauzione, ho sempre il congelatore pieno: di carni e pesci, di verdure e di dessert. Quando ho tempo e voglia, preparo basi e semilavorati (che so: semifreddi, tortini di cioccolato, pasta frolla e brisée, ripieni per le quiches, ecc.) così all’occorrenza, faccio presto a salvare una cena improvvisata.
Se.
Se sono precisa a scrivere sul sacchetto che cosa contiene:
Se sto attenta a leggere bene ciò che sul sacchetto sta scritto.
Se non sono fusa e frettolosa.
Se non faccio come l’altro giorno, quando la figlia-Perla mi ha preannunciato al volo due amici a pranzo. E io avevo un impegno improrogabile in mattinata. Che problema c’è!  Ho pensato,  e detto, incosciente!  Scongelo il coniglio e quando torno lo cucino alla ligure. O quasi. Rosolo due patate, di primo un risotto… Perfetto!
Perfetto ? Basterebbe non arrivare a casa un’ora prima di pranzo e trovare che si è scongelato un pezzo da arrosto al posto del coniglio! E che hai tutti gli ingredienti per la ricetta che avresti voluto fare, già puliti e preparati, e nulla per un arrosto un po’ decente.
Così è nato il “coniglio scappato”, che non è coniglio, appunto, ma un bellissimo e tenerissimo pezzo di vitellone (sottopesce o cappello del prete) morbido e profumato…

Arrosto profumato alle olive taggiasche. (Il coniglio scappato)

Arrosto profumato alle taggiasche

1 pezzo di sottopesce ( cappello del prete o scamone o altro pezzo morbido da arrosto), di circa 1 kg
peperoni friggitelli, 3 etti
olive taggiasche, due cucchiai
pinoli, una manciata
timo, un ciuffetto
marsala, un dito di bicchiere
vino bianco secco, un bicchiere
brodo vegetale, una tazza ca.
aglio, uno spicchio
cipollotto, uno
olio evo
sale, pepe 

In una larga casseruola a bordi alti, rosolate bene la carne nell’ olio evo, con l’aglio intero.
Sfumate con il marsala. Fate ridurre, poi sfumate ancora con abbondante vino bianco. Eliminate l’aglio, unite il cipollotto affettato e  i peperoni friggitelli, puliti e tagliati a pezzi non piccoli. Fate insaporire, poi aggiungete i pinoli e le olive taggiasche.
Continuate la cottura, bagnando con il brodo quando necessario .
A cottura ultimata, ci vorranno circa 35 – 40 minuti per una carne tenera e rosata, levate dal fuoco e lasciate riposare l’arrosto qualche minuto coperto, nella pentola.
Affettate ora la carne e servitela con il suo sughetto profumato


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