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Arrugas: Elogio della Terza Età

Creato il 23 maggio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Cristian Sciacca 23 maggio 2013 Arrugas: Elogio della Terza Età

Arriva in Italia Arrugas - Rughe, pellicola d’animazione firmata dallo spagnolo Ignàcio Ferreras: il film, che ha spopolato agli ultimi Premi Goya in Spagna, viene proiettato in anteprima nazionale al Cinema Farnese Persol di Roma (www.cinemafarnese.eu) dal 23 maggio (il 7 giugno, invece, sarà il King di Catania a programmare il lungometraggio – www.cinestudio.eu). Basato sull’omonimo graphic novel di Paco Roca (best seller in patria, pubblicato nel nostro paese da Tunué), Arrugas racconta delle vicissitudini di Emilio, anziano in odore di Alzheimer, che arriva in una casa di riposo accompagnato dal figlio e dalla nuora. Emilio stringe subito amicizia col compagno di stanza, Miguel, il quale cercherà di rendergli meno traumatico l’impatto con il nuovo contesto e che soprattutto lo aiuterà a combattere con le sue ultime forze la malattia che sopravanza. Se si riesce ad andare oltre la confezione, ovvero un’animazione non particolarmente accattivante, seppur fedele al graphic novel e consapevole della sua linearità, Arrugas si rivela un vero e proprio gioiellino. Un film in cui viene esplorata a 360 gradi non solo la figura dell’anziano, ma soprattutto quella dell’Uomo in quanto tale. Grazie ai numerosissimi flashback infatti, è tangibile il ritratto della terza età come sintesi tra la saggezza della maturità e l’incoscienza e la fragilità dell’infanzia. Emilio, un tempo direttore di banca, viene a contatto con una realtà colma di silenzioso dolore e di malattia, fisica e mentale. Ma trova anche persone simili a lui, con cui condividere l’ultimo step della vita, quello in cui i ricordi prendono il sopravvento sull’esistenza che scorre e dove le cose apparentemente più piccole e insignificanti riempiono il vuoto che la mente, sempre più assente, lascia dentro.

Arrugas: Elogio della Terza Età

Gli anziani di Arrugas, per quanto a volte caricaturali, non rasentano mai il patetico, né sembrano invocare pietà, nonostante alcune scene, a metà fra grottesco e poesia (come la signora che vede gli alieni) possano suggerire tutt’altro. Il film arriva dritto all’obiettivo anche grazie alla capacità di piazzare le scene giuste al momento giusto: quella del bagno in piscina, per dirne una, o qualche viaggio nel passato. A tal proposito, l’intermezzo che racconta della coppia Modesto-Dolores vale da solo il prezzo del biglietto. Altro punto di forza di Arrugas: nonostante le tematiche affrontate, non ci si annoia nemmeno per un attimo. Una vivacità costante accompagnata da frequenti tocchi di humour che fanno da contraltare all’amarezza della realtà, non solo dovuta allo scorrere implacabile del tempo, ma anche allo sgretolamento di quel nucleo un tempo chiamato famiglia: un pensiero espresso con grande acume e sensibilità nella scena della visita dei parenti.

Arrugas: Elogio della Terza Età

A conquistare poi lo spettatore è il personaggio di Miguel: irriverente, lucido, a volte cinico, a volte dolcissimo. Un po’ Virgilio, un po’ Lucignolo, nonostante il suo vizio di raggirare i poveri sprovveduti anziani, si rimane da subito affascinati dalla sua battuta sempre pronta, dal suo non rassegnarsi, dal suo affrontare la vita “a muso duro”, per citare Pierangelo Bertoli. Arrugas dunque non delude le aspettative, rivelandosi un prodotto di qualità, adatto chiaramente più ad un pubblico adulto che ai bambini. L’ennesima dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, delle enormi potenzialità non tanto tecniche ma soprattutto narrative che possiede l’animazione. Un film da vedere, un inno alla vita, nonostante tutto.

Arrugas: Elogio della Terza Età

 


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