PREMIER LEAGUE – Tanta intensità, pioggia e passione. Gli ingredienti per un grande London Derby ci sono tutti, meno uno: è mancato solo il gol. Ecco le pagelle:
ARSENAL
Szczesny 6: poco impegnato, è attento in particolare su Lampard, il più pericoloso tra gli ospiti. Rischia nel finale con un’uscita a vuoto su angolo dello stesso Lampard ma nessuno ne approfitta.
Sagna 5,5: nel primo tempo soffre in particolare le accelerazioni di Hazard, poco coadiuvato da Walcott fa il compitino in fase offensiva ma senza creare significative preoccupazioni ad Azpilicueta.
Mertesacker 6,5: solido e preciso,difficile trovare errori nella sua prestazione, fa a sportellate con Torres che non è mai un vero pericolo.
Vermaelen 6,5: il capitano torna dopo l’ennesimo stop per infortunio e ritrova la maglia da titolare: così come Mertesacker si dimostra affidabile, una sola sbavatura su retropassaggio che regala un corner agli avversari. Difensore ritrovato.
Gibbs 6: nel primo tempo non si vede molto, più attivo nella ripresa, mette lo zampino nell’offensiva più pericolosa dei Gunners non capitalizzata da Giroud.
Arteta 6,5: piglia botte (prima da Mikel poi da Ramires) e corre per due. Senza un vero e proprio frangiflutti al suo fianco viene talvolta bucato dagli inserimenti di Lampard ma se il Chelsea è poco pericoloso è soprattutto grazie a lui. Voto di incoraggiamento per il tanto lavoro e sacrificio.
Ramsey 5,5: meno brillante del solito, se l’Arsenal non punge ne è assieme Ozil la principale causa: in leggero calo di condizione, si vede più quando da una mano ad Arteta in fase di interdizione e come lo spagnolo, ma in maniera maggiore, manca di precisione nell’impostazione.
Walcott 5: è lontano parente del Walcott che crea danni sulla fascia destra: imballato, spento, in balia dell’ottimo Azpilicueta. Si nota soprattutto per il rigore reclamato per presunto fallo di Ramires: rimandato, lo si attende in migliori condizioni per il 2014.
Ozil 5: non gira lui, non gira l’Arsenal. Manca colui che crea la scintilla, l’ispiratore della manovre, ed il tabellino parla chiaro: 0 tiri in porta. per lui Mourinho ha trovato l’antidoto perfetto, litiga con Ivanovic, che lo limita, soffre la marcatura di Mikel e la corsa di Ramirez.
Rosicky 6: tra i trequartisti è senza dubbio il migliore: gioca per la squalifica di Wilshere (che salterà anche il match del Boxing Day). Pimpante, è lui il più ispirato, suo l’assist che Giroud non concretizza.
Giroud 5,5: se si guarda la prestazione offensiva il voto sarebbe molto più basso (2 le occasioni sul suo piede, se le mangia entrambe) ma è di fronte a due pilastri come Cahill e Terry, non gli ultimi arrivati. Si sacrifica molto in ripiegamento, disturbando i creatori di gioco avversari e dimostrandosi prezioso nelle palle inattive nella propria area. Manca la cosa più importante, il gol.
All. Wenger 5: il suo Arsenal è poco brillante, solo 2 punti in 3 partite con le dirette rivali. Intensità e cuore non mancano, è chiaro che se non gira Ozil non gira tutta la squadra. Nota di demerito, non effettua cambi (le alternative non sono le migliori, Bendtner, Cazorla ed il rientrante ma indietro di condizione Podolski) nei 90 minuti e soprattutto non ci sono tiri nello specchio della porta avversaria. La maledizione di Mourinho continua, e forse non è solo un caso.
CHELSEA
Cech 6:vale per lui lo stesso discorso del suo collega Szczesny, non deve effettuare una singola parata ma da sicurezza al reparto e se la cava egregiamente anche in disimpegni complicati.
Ivanovic 6: duro, solido, spigoloso. Mou non rinuncia mai al serbo, tanto da spostare Azpilicueta a sinistra. Limita Ozil (con cui ha un battibecco nel finale), bucato solo una volta da un inserimento di Gibbs.
Terry 6,5: solita colonna portante della difesa dei Blues, fa a sportellate con Giroud e lo controlla senza particolari noie. Leader.
Cahill 6,5 Preferito a David Luiz per la sua solidità e tendenza a non commettere disattenzioni, vale lo stesso discorso fatto per JT, se l’Arsenal è opaco e stitico è anche merito suo. Erede designato del capitano, anche il Nazionale.
Azpilicueta 6,5: è la vera scoperta di Mourinho, ha ormai guadagnato una maglia da titolare da esterno basso a sinistra, pur essendo un destro naturale. Walcott è nullo anche grazie a lui ed è prefetto in disimpegno,ne l finale ben appostato sulla linea nel salvare un colpo di testa di Sagna che sarebbe probabilmente uscito.
Mikel 6: tatticamente fondamentale, fa da schermo e l’Arsenal soprattutto nel primo tempo fatica tremendamente a varcare la linea mediana. Voto abbassato per l’evitabile intervento (per altro non sanzionato dall’arbitro) su Arteta.
Ramires 7: come Mikel è spesso troppo falloso ma il “keniano blu” è l’uomo dai sette polmoni. Corre per tutti, attacca, difende, si inserisce, fa tutto. Mourinho non rinuncia mai a lui, a costo di rinunciare ad un trequartista e lasciare in panca gente come Oscar, Mata e Schurrle.
Lampard 7: 35 anni e non sentirli. Si inserisce sempre con tempi perfetti e va vicino al gol in due occasioni, la più clamorosa è la traversa al volo dopo la combinazione con Hazard. Sempreverde.
Willian 5,5: Schierato a sorpresa, è il meno brillante dei Blues, crea meno degli altri ed è il più passivo in zona offensiva. Lascia il campo ad Oscar. (Dal 77′ Oscar s.v.).
Hazard 6,5: insieme a Lampard è l’ispiratore delle manovre degli ospiti: imprescindibile, le altre mezzepunte si giocano un posto accanto a lui. Letale in accelerazione, salta sempre l’uomo e si fa vedere anche in ripiegamento. Unico difetto, ma decisivo, pecca di precisione sia nell’ultimo passaggio che in zona gol. (Dal 73′ Schurrle s.v. gioca per lo più in ripiegamento, argina Sagna e Walcott dando una mano in mediana).
Torres 5,5: Il gol non arriva, la porta non la vede mai. Buono il lavoro di sponda, lotta e corre, fa a sportellate con Vermaelen. Qualcosa comunque non va, il Chelsea non ha mai segnato con gli attaccanti in trasferta nel 2013. Sacrificato da Mourinho nel finale, lascia spazio a David Luiz per contrastare il forcing finale dell’Arsenal. (Dall’87′ Davis Luiz s.v.)
All. Mourinho 6,5. La partita l’ha preparata, eccome. Wenger non lo ha mai battuto in carriera, ed il tabù continua. Vincenti le scelte di Cahill e Azpilicueta, meno Willian. Imbriglia nella sua rete Ozil e Walcott ingabbiandoli tra Mikele Ramires. Dopo troppi gol subiti in trasferta Cech non si è nemmeno sporcato i guanti: unica pecca che continua ormai da troppo è l’astinenza degli attaccanti. Se si vuole davvero raggiungere la vetta giocatori come Torres, Eto’o e Ba si devono sbloccare anche lontano dall’Emirates.