Pare che a qualcuno, non piaccia proprio sentir parlare di certi argomenti. Il problema, è che se effettivamente si parlasse di certi argomenti, il ragionamento potrebbe anche avere un senso, oggi. Quando però non caghi nessuno ma nonostante tutto scattano le rotture di palle, forse un problemino c'è. E non è neanche la prima volta.
Comunque sia, Arsludicast, il podcast che vi segnalavo qui, incredibilmente, è stato buttato giù. Inutile ribadire che gli amici di Ars, come ho detto loro direttamente, hanno fatto una grossa minchiata. Non tanto perchè non sia normale e ovvio tutelare una persona che, minacciata, si spaventa e vuole evitare i problemi. Quanto per il fatto che una minaccia, in quanto tale, dovrebbe pure essere credibile e motivata da qualcosa. Anche perchè una minaccia non motivata, a me, fa venire voglia di fare ancora più casino, nel caso. Non so a voi. Io, del resto, sono matto (pare).
In questo caso, a prescindere, la puntata era veramente tranquillissima e inattaccabile ma nonostante tutto (e nonostante il volere comune di non toccare nulla) si è preferito evitare discussioni (perchè poi, i problemi, sono un'altra roba).
Si è parlato di editoria, dei bei tempi andati e delle prospettive di un aspirante redattore videoludico oggi, oltre che dei rapporti tra testate e PR e di qualche altra roba divertente. Nessun riferimento a situazioni della minchia o scandali vari. Tutte cose già dette. Eppure...
La puntata tra le altre cose, grazie a questa pantomima, è stata scaricata 10 volte più del normale, con tutte le conseguenze del caso, essendo stata resa disponibile per vie traverse (come era giusto che fosse). Chi avesse mancato l'ascolto, potrà rimediare qui o qui. Più semplicemente, se proprio ci tenete a sentirla, fatemi un fischio che ve la mando (in attesa di capire come hostarla qui sul blog in maniera permanente. Cosa a cui non avrei mai pensato, tanto per puntualizzare!).
Aloha!