ore 19,00
Bologna 01.06.2013
“Una carta” così in gergo si chiama un’opera realizzata su supporto cartaceo.
Negli anni passati , sino a qualche decennio fa’, con “carta” si indicava un lavoro meno
importante, ben lontano dal valore del più tradizionale dipinto “ad olio”. Questo può essere vero se trattasi di “carte” realizzate sino all’ottocento, concepite come studio preparatorio di un dipinto o di un affresco, quindi propedeutiche a qualcosa d’altro.
Con le Avanguardie Storiche, nei primi decenni del Novecento, si avvia un processo di rivalutazione e di identificazione dell’ opera su carta, che viene intesa come opera a sé stante, non più studio preparatorio o opera “minore” . E’ in questo periodo, inoltre che nasce il concetto di grafica numerata, una produzione parallela e indipendente per molti artisti come Giorgio Morandi, che ha dato con le sue incisioni massima dignità a questo processo creativo, alla famosa Suite Voillard di Picasso o alle 100 acqueforti di Marc Chagall dedicate alle favole di La Fontaine. Una di queste opere, “Young Woman on the Beach” piccola incisione di E. Munch è stata acquisita, pochi mesi fa, per oltre due milioni di dollari.
Più recentemente, a partire dai primi anni ’60, un contributo importante alla valorizzazione della produzione artistica su carta è stato dato dagli esponenti di correnti come l’Arte Concettuale (con Alighiero Boetti come massimo rappresentante) e l’Arte Povera , che hanno preferito alla tradizionale tela altri materiali, volutamente “non nobili” ma prevalentemente naturali, come paglia, sassi, stracci e ovviamente carte.
Nelle ultime ricerche artistiche dell’arte contemporanea, l’opera su carta, adottata da diversi artisti come strumento unico di ricerca visiva, ha raggiunto la massima autonomia e importanza. Se guardiamo alle ultime edizioni della Biennale di Venezia le opere su carta, foto comprese, superano di gran lunga i tradizionali dipinti ad olio.
La galleria ART FORUM, in Via dei Bersaglieri 5/e a Bologna, con la mostra Art Cards - past and future, che inaugura l’8 giugno e aperta sino al 13 luglio, vuole porre in evidenza questo processo partendo dai primi decenni del ‘900, comparando gli artisti “storici” a quelli di ultima generazione attraverso lavori realizzati, in alcuni casi anche appositamente per l’evento, rigorosamente su carta : disegnata, incisa, ritagliata e colorata.
In mostra opere di : Alighiero Boetti , a cui si affiancano, con altrettanta ironia i giovani Francesco de Molfetta e Luigi Leonidi. Al mondo fiabesco di Marc Chagall fa eco la fantasia di Bruno Benuzzi, mentre la giovane artista di origine ucraina Svitlana Grebenyuk si avvicina a Giorgio de Chirico con lo stesso tratto veloce.
Renato Guttuso, presente con un importante studio del 1935, vorrebbe guidare Ilaria Margutti nello studio del nudo.
Il bianco-nero ci viene svelato in tutte le tonalità da Ivan Santostefano che incontra il tratteggio rigoroso di Giorgio Morandi. Sensualità e leggerezza nella forma in Pablo Picasso mentore di Sandro Chia. Dal tratto più duro e marcato con dichiarato intento introspettivo l’opera (anni ’60) di Emilio Scanavino poco figurata come l’opera di Giorgio Zucchini decisamente più naturalistico.
Il ‘900 si apre con due disegni di Gino Severini e Mario Sironi ( datati entro il 1930), Filippo De Pisis , nel mezzo del secolo fa da apripista ai giovani Giovanni Blanco e Robert Bosisio.
apertura : 08.06 / 13.07.2013
orari : da martedì a sabato 10.12/15.19 lunedì e festivi su appuntamento
orari luglio : lunedì , sabato e festivi su appuntamento
Info : Galleria ART FORUM arte contemporanea Via dei Bersaglieri 5/E
40125 Bologna
t. 051.229544
f. 051.270274 info@artforum.it www.artforum.it