29 febbraio 2016 Lascia un commento
Eccoci dunque all’ultimo appuntamento con Art City che quest’anno ho voluto seguire con particolare attenzione e programmazione accorta, spostando le visite di maggior permanenza nelle settimane successive alla fiera.
Mi spiace solo che cosi’ facendo non posso reclamizzare un evento se non alla sua conclusione ma i nomi restano e di occasioni ve ne saranno altre.
Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia
Tra Modena e Bologna gli esempi sono tanti e illustri e Pietro Poppi si unisce alla gia’ corposa famiglia di fotografi che hanno fatto la storia del territorio.
Nato nel 1833, con le sue immagini ha raccontato Bologna ma non solo. mirando al territorio, alle strade, le chiese e i palazzi, anche i suoi abitanti s’intende ma lo sguardo punta al contesto, muri e persone come un insieme organico, la polis nella sua accezione piu’ nobile. Ne viene fuori si un ritratto storico ed estremante affascinante di cio’ che Bologna era oltre un secolo e mezzo fa ma altrettanto l’aspetto antropologico e sociale non e’ da meno.
Incantevole il contesto della Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, impreziosita ulteriormente da alcune opere riconoscibilissime di Claudio Parmiggiani, bellissime come sempre, perfettamente contestualizzate ed integrate nella biblioteca. Luogo e opere d’indubbia eccellenza.
Teatro dei prodigi – Marina Gasparini, Serena Piccinini e Silvia Urbini
L’ultimo intervento riguarda il video realizzato da Silvia Urbini intitolato "Teatro delle cere" che ripercorre nel tempo l’uso delle cere e delle sculture in relazione coi soggetti ritratti, le celebrazioni degli antichi romani passando per le icone dell’inizio del secolo scorso nel quale la maschera diviene doppio, la morte anonima si trasforma di celebrita’ in vita, fino ai simulacri dickiani di "Blade runner". Un armadio raccoglie fotogrammi, disegni e animazioni, il testo e’ una narrazione leggera, sognante tra glitch elettronici e ambient di sottofondo.
C’e’ molto Greenaway, specie quello da "Le valigie di Tulse Luper" in poi, finalmente pero’ senza una sterile stilizzazione ma ben ancorato ad una narrazione ottimamente strutturata.
Tre artiste giovani e brave, un sospiro di sollievo per un futuro un po’ piu’ roseo di quanto si teme, tre riferimenti da seguire con attenzione in futuro.
Pietro Poppi
Evento Teatro dei prodigi
Museo di Palazzo Poggi