Giovedì al Laboratorio multimediale Quazza di Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà umanistiche, a Torino.
Prima del prossimo libro, vorrei raccontare di una piccola e interessante esperienza. Mi è accaduta giovedì, e riguarda una rivista che ha appena compiuto un anno di vita (tanti auguri!).
La rivista si chiama Art In Time. Ed è dedicata all'arte in tutte le sue forme.
Un progetto, come si suol dire, ambizioso ed essenziale.
In questo periodo mi sto dedicando anche io alla ricerca delle cose autenticamente belle e semplici, non semplici anzi, direi convincenti, ed eleganti, e gentili e sobrie e curiose. Una ricerca che non passa mai di moda e che è molto importante, nel lavoro ma anche e soprattutto nella vita. Non dico che sia indolore. Perché tante volte è più facile lasciar perdere e rattristarsi o impigrirsi di fronte alle fatiche e alla noia mortale, e alla tristezza delle cose che accadono senza senso alcuno.
Però non c'è altro modo, forse, dicono, di raggiungere la felicità.
E la felicità per me oggi è anche scoprire progetti nuovi.
Non sarò io a dirvi quanto più che mai il problema delle donne sia attuale. Di noi donne.
Di quanto sia ancora difficile vivere, in questo mondo solo all'apparenza evoluto, nel 2013. Il fatto quindi che questo sia un progetto fondato, costruito e curato solo da ragazze è un valore aggiunto secondo me (anche se credo saranno ben contente di ospitare simpatici ragazzi di talento!).
Non sarò, d'altro canto, nemmeno io a dirvi quanto sia complesso essere anche giovani oggi, in Italia specialmente.
E queste ragazze sono nate tutte dopo il 1985, nessuna sia avvicina nemmeno lontanamente ai 30. E sono fresche ancora di studi e di entusiasmo, e lavorano.
Quindi donne e giovani e brave e serie e lavoratrici e studiose e umili e sognatrici e colte.
Mi ha colpita, durante la presentazione, proprio la spinta verso la professionalità, la voglia di sapere il più possibile e di non prendere in giro nessuno. Nemmeno se stesse.
Ho avuto modo di conoscerle perché Francesca Cerutti, che scrive anche su questo suo delizioso blog e ha parlato de Il metodo della bomba atomica con tanta grazia da commuovermi, (e gira con una collanina con un ciondolo a forma di tazzina ma non c'entro io, però il caso non è peregrino eh!), me ne ha parlato con un candore e una energia rari al Salone del Libro. E così sono andata alla presentazione, presentandomi all'appuntamento.
Dunque dunque. Questa è una rivista mensile, "bella da vedere e ricca di contenuti" e poi "giovane, esordiente e liquida" secondo la definizione di Alessandra Chiappori, che è anche lei una delle fondatrici e si occupa di libri.
(Francesca e Alessandra le potete vedere anche qui, direi imperdibili ;).
Si parla di cinema, arte, naturalmente, libri, serie tv, teatro, Londra, Giappone e molto altro. Ci sono i temi del momento, le cose più attuali e fresche che ci riserva la cultura e la società. Ci sono progetti social ancora da inventare, e ci sono cuori e promesse che non vedono l'ora di spiccare il volo. Proprio così. Non per citare Jovanotti, ma è vero che la vita poi si arrabbia molto chi "ha le ali e non vola". Meglio volare, sempre, provarci, col rischio di sbucciarsi le ginocchia, ed è preferibile che restare troppo mesti, cinici, sfiduciati e con i piedi a strisciare troppo per terra.
In bocca al lupo, ragazze!