Tre Mostre/Tre Oci, ovvero tre modi differenti di intendere la fotografia.Il format, alla quarta edizione, porta all'interno della Casa dei Tre Coi alla Giudecca un percorso volutamente non unitario, ma volto piuttosto al confronto tra linguaggi ed intenzioni differenti.
Questo, secondo me, l'aspetto più interessante riconoscibile fin dal piano terra dove il programma espositivo del Circolo Fotografico La Gondola, suddiviso in tre sezioni, ci regala un varietà di stimoli visivi. Le seducenti foto de Lo Specchio di Alice ci invitano a scoprire le possibili alternative e gli inganni celati dietro a quello che per molto tempo era stato considerato un mezzo di rappresentazione oggettivo. La perfezione tecnica e stilistica delle due principali tendenze espressive della fotografia italiana degli anni '50 e '60, sono contrapposte in BiancoSuNero, dove ritroviamo i languidi e metafisici "high key" predicati da Giuseppe Cavalli affiancati ai toni bassi, quasi espressionisti, di Paolo Monti. Infine conosciamo Caterina Burlini, Francesca Cesari e Monia Perissinotto, vincitrici della lettura portfolio Sguardi Femminili e nuove leve della fotografia al femminile.
Salendo al piano nobile ci accolgono le grandi stampe su tela di Visions of Venice, una personale di Roberto Polillo che per la prima volta espone parte della sua ricerca decennale Impressions of the World, con una selezione di settantacinque fotografie che ritraggono, attraverso la tecnica di ripresa Intentional Camera Movement, una Venezia astratta, privata dei suoi dettagli, riuscendo così ad evocare, in una rappresentazione quasi pittorica della città, tutte le sue sfumature e quel suo senso di sospensione e meraviglia.
All'ultimo piano, la rassegna si conclude con Il flaneur detective, la personale di Giulio Obici che raccoglie tra gli altri cinquanta scatti inediti, riscoperti da Renato Corsini all'interno dell'archivio del fotografo veneziano. In Obici la descrizione della città è affidata ai dettagli: manifesti pubblicitari, scritte sui muri, vetrine, diventano intrighi visivi suggeriti dalla composizione fotografica che lasciano una sensazione di mediocrità e degrado. Ad accompagnarci tra gli scatti, alcune pagine del libro "Giulio Obici, un flaneur detective", tratto da un dattiloscritto in cui il fotografo ricostruiva la sua lunga storia con le fotografia.
Le tre mostre risultano interessanti proprio dalla loro lettura in sequenza, dalle relazioni o contraddizioni che ne nascono. Principale filo conduttore è la presenza di Venezia che ritroviamo, in maniera più o meno esplicita, negli scatti e nelle storie degli autori esposti nei tre piani del palazzo. Così come è comune la capacità delle fotografie presentate di interpretare un aspetto della realtà e lasciare al visitatore lo spazio e il tempo per soffermarsi ad una lettura personale.
Lo Specchio di Alice _ Il Circolo Fotografico La Gondola
Sguardi Femminili _ Vincitrici del Portfolio 2015
NeroSuBianco _ Fotografie 1950-1960 a cura di Manfredo Manfroi
Visions of Venice _ Roberto Polillo
Il flaneur detective _ Giulio Obici