Un’emozione non da poco. Vedere la Firenze medicea sulle ali di quella stupenda illusione tattile che si chiama 3D. La magnificenza di quella stagione artistica regalata dagli ultimi ritrovati tecnologici in fatto di alta definizione. Se ne esci quasi sconvolti e per ben 90 minuti si vive un’esperienza da pelle d’oca. Firenze e gli Uffizi in 3D/4K, benvenuti nel luna park dell’arte italiana. Tutto all’ennesima potenza: guardare negli occhi la Medusa caravaggesca e sfiorare la potenza scultorea del David michelangiolesco, passando per la sensualità della Venere di Tiziano e la coppia ducale dei Montefeltro di Piero Della Francesca. Il corredo critico è assolutamente di livello superiore: l’intento è proprio quello di superare la magia (volendo anche un po’ infantile) dell’impatto scenico per entrare nell’opera. Non solo meravigliarsi ma soprattutto comprendere, capire e studiare. Però – che lo si voglia o no – l’input è, prima di tutto spettacolare, benché in un’aura di intrattenimento didattico e divulgativo per nulla pedantesco o “lento”. Così si impara che Botticelli, nella sua Primavera, ha ritratto oltre 500 specie botaniche (dopo averle minuziosamente studiate); che il centro dell’Annunciazione di Leonardo è quell’immensa montagna sullo sfondo, simbolo di un passo biblico, eccetera eccetera.
Unico neo, la comparsata di un attore (Simon Merrells) che interpreta Lorenzo il Magnifico; d’altra parte, si capisce pure la necessità “registica” di una cornice narrativa che vivacizzi l’ordito dello showreel. Se docufilm deve essere, che docufilm sia; quindi, alla fine il cammeo di Merrells risulta coerente all’economia del racconto filmico (ma non se ne sarebbe sentita la mancanza… ).
Un vero peccato che Firenze e gli Uffizi in 3D/4K sia rimasto nelle sale solo 3 giorni e che, se un bis ci sarà, ci dovremmo limitare, probabilmente, ad un 2D su Sky Arte (illazione che speriamo possa essere prontamente smentita in nome del 3D e di un ritorno sul grande schermo). [R.S.]
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