17 febbraio 2016 Lascia un commento
Come molti sapranno si e’ concluso da poco l’appuntamento annuale di Arte Fiera a Bologna, evento che oltre la settimana di mostre, coinvolge la citta’ anche oltre i giorni di esposizione.
Percio’ abbiamo avuto modo e tempo di recuperare "Arte Fiera 40" alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, la mostra delle mostre, un po’ autocelebrazione, un po’ esposizione, un riassunto di 40 edizioni che vuole affermare uno stile fondato sulla qualita’. I numeri dicono che quest’anno sono transitati 220 espositori e 2000 opere d’arte, numeri impressionanti se accostati nei vari decenni nei quali’ l’ente ha avuto modo di acquisire opere importanti cresciute di storia e valore nel tempo.
Percio’ a ingresso sala, Arte Fiera si presenta e lo fa coi giornali e coi cataloghi, presenza viva e sempre attuale, uno sguardo al passato e una proiezione al futuro. Poi pero’ si torna nei grandi quadri e nei grandi nomi e grandi lo sono per davvero perche’ gia’ il primo Dorazio sa farsi apprezzare. Come spesso accade in questi casi si salterebbero gli elenchi malgrado non si possano evitare se si vuole far comprendere il peso specifico dell’operazione. E’ pur vero che la qualita’ anche all’interno del lavoro del singolo artista puo’ essere discutibile ma di massima i pezzi sono di fascia alta, opere giuste per grandi mostre. Percio’ il Kounellis e il Burri sono da catalogo importante, cosi’ come lo sono il Morandi che da solo vale un terzo della sede al MAMbo, l’incredibile Dadamaino, lo spettacolare Alviani, il sempre piacevole Ontani e un Afro al limite del commovente.
Piu’ ordinari, per cosi’ dire, Schifano, Vedova, Pistoletto, Capogrossi, De Pisis e Fontana, piu’ sottotono Manzoni, De Chirico, lo strano Casorati e Guttuso ma insomma, e’ un giudizio il mio che subisce la passione personale e tiene conto il giusto del legittimo valore di mercato. Alla fine e’ oltre mezzo secolo di storia che Arte Fiera ha aiutato a far conoscere e crescere ed e’ un bene, un bene bellissimo da vedere.
C’e’ tempo fino al 28 Febbraio, biglietto dal costo sopra la media ma alla fine ne vale la pena
Percio’ abbiamo avuto modo e tempo di recuperare "Arte Fiera 40" alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, la mostra delle mostre, un po’ autocelebrazione, un po’ esposizione, un riassunto di 40 edizioni che vuole affermare uno stile fondato sulla qualita’. I numeri dicono che quest’anno sono transitati 220 espositori e 2000 opere d’arte, numeri impressionanti se accostati nei vari decenni nei quali’ l’ente ha avuto modo di acquisire opere importanti cresciute di storia e valore nel tempo.
Percio’ a ingresso sala, Arte Fiera si presenta e lo fa coi giornali e coi cataloghi, presenza viva e sempre attuale, uno sguardo al passato e una proiezione al futuro. Poi pero’ si torna nei grandi quadri e nei grandi nomi e grandi lo sono per davvero perche’ gia’ il primo Dorazio sa farsi apprezzare. Come spesso accade in questi casi si salterebbero gli elenchi malgrado non si possano evitare se si vuole far comprendere il peso specifico dell’operazione. E’ pur vero che la qualita’ anche all’interno del lavoro del singolo artista puo’ essere discutibile ma di massima i pezzi sono di fascia alta, opere giuste per grandi mostre. Percio’ il Kounellis e il Burri sono da catalogo importante, cosi’ come lo sono il Morandi che da solo vale un terzo della sede al MAMbo, l’incredibile Dadamaino, lo spettacolare Alviani, il sempre piacevole Ontani e un Afro al limite del commovente.
Piu’ ordinari, per cosi’ dire, Schifano, Vedova, Pistoletto, Capogrossi, De Pisis e Fontana, piu’ sottotono Manzoni, De Chirico, lo strano Casorati e Guttuso ma insomma, e’ un giudizio il mio che subisce la passione personale e tiene conto il giusto del legittimo valore di mercato. Alla fine e’ oltre mezzo secolo di storia che Arte Fiera ha aiutato a far conoscere e crescere ed e’ un bene, un bene bellissimo da vedere.
C’e’ tempo fino al 28 Febbraio, biglietto dal costo sopra la media ma alla fine ne vale la pena
Pagina ufficiale evento