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Arte: Il linguaggio di Volodymyr Veshtak

Creato il 09 aprile 2015 da Isa Voi @VoiIsa
Arte: Il linguaggio di Volodymyr Veshtak9-28 aprile 2015
Giovedì 9 aprile alle ore 17.30 si inaugura il secondo appuntamento di Sguardi d’Arte dal titolo Il linguaggio di Volodymyr Veshtak, realizzato da Contemporary DidArt Lab in collaborazione con Ottica Master, in viale Dante Alighieri 45/C a Novara.
Il Contemporary DidArt Lab, giovane start up nata con la Fondazione Novara Sviluppo nell’ottobre del 2014, persegue la collaborazione tra mondo del commercio e mondo del sapere, ricercando il valore di una cultura del contemporaneo e dell’arte diffusa e quindi operando negli spazi della reale vita quotidiana. Obiettivo: vivere l’arte minuto dopo minuto!
Le vetrine di Ottica Master si trasformeranno fino al 28 aprile in uno spazio espositivo visibile 24 ore al giorno, offrendo una importante opportunità di visibilità all’artista. I prodotti artigianali, realizzati dall’azienda di Sara Erba ed esposti nelle luminose vetrine, sapranno dialogare con le sculture e gli acquerelli di Volodymyr Veshtak, dove il concetto di profondità spaziale e di ombre-luce sono prioritari. L’artigianalità e il gusto cromatico che caratterizzano gli occhiali di Ottica Master troveranno rispondenza nelle opere pittoriche esposte dall’artista ucraino. La storia dell’azienda di ottica incontra e sostiene la storia di un percorso artistico.
Arte: Il linguaggio di Volodymyr Veshtak
È sempre questione di sguardi: questo è un nuovo appuntamento che ci avvicinerà al mondo dell’arte astratta e informale, dove il segno e il gesto dell’artista diventano strumento per ridefinire la realtà, e ad una forma di arte fatta di soli colori e di luci e ombre. Saremo rapiti dalla visione di queste superfici che, pur con l’esigua materia di un acquerello, sembrano penetrare nel profondo della materia.
L’assessorato al Commercio del Comune di Novara ha dato il suo patrocinio a questa nuova formula culturale: questa iniziativa dimostra che arte, cultura e commercio possono essere una sostegno per l’altro. Il prossimo ed ultimo appuntamento sarà dal 3 al 20 giugno con la produzione pittorica e plastica di Kateryna Veshtak.
Emanuela Fortuna
Lasciami andare a vedere il Sogno, la Velocità, il Miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù, sull’orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò. Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute.
Alessandro Baricco
Sguardi che sono gesti d’arte. Lo sguardo dell’artista ovvero il suo sentire le cose, il suo guardare attorno a sé senza limiti di tempo e di spazio alla ricerca di risposte sull’uomo e sull’arte, sul mistero della vita e sulla dignità del suo linguaggio. Lo sguardo dell’artista è uno sguardo attento, analitico e allo stesso tempo sintetico che vuole dare una propria interpretazione dell’esistenza; è uno sguardo forse presuntuoso, che mira a rendere quel particolare “Io” esegesi della realtà fisica e metafisica; è uno sguardo che si interroga e interroga tutto l’esistente e lo scibile, senza pregiudizio e preconcetto con la libertà della creatività e dell’immaginazione. Uno sguardo d’arte, uno sguardo d’amore verso l’esistenza.
E poi lo sguardo del riguardante, lo sguardo di chi vuole riconoscere quell’interpretazione, di chi affonda la mente in un messaggio che vuole capire, forse non condividere ma sicuramente apprezzare. Lo sguardo di chi si avvicina ad un’opera d’arte è lo sguardo attento ed appassionato di chi fa dialogare il proprio mondo di valori e conoscenze con un’altra visione dell’esistenza, curioso di nuovi possibili linguaggi estetici e pieno di speranza nell’uscire da una quotidianità chiusa per entrare in un nuovo e immaginario mondo della creatività umana. Uno sguardo che segue un cammino di conoscenza e di emozioni.
Arte: Il linguaggio di Volodymyr Veshtak
SGUARDI D’ARTE II
Il linguaggio di Volodymyr Veshtak
9-28 Aprile 2015
Volodymyr Veshtak parte dalla grafica per approdare ad una assoluta immersione nella profondità dell’attimo. Il tempo infinito nella sua opera si mostra nella schiettezza del pensiero volto all’interno della materia. Come un cuneo la visione dell’artista si aggrappa ad un punto, un momento eternizzato che ci spinge verso una dimensione di profondità spaziale e temporale.
Inseguendo le pieghe della materia, sia essa bronzo sia essa acquerello, il nostro sguardo si immerge nella verità del dato. La mano dell’artista diventa guida per un viaggio, tutto nel profondo. La prospettiva dello spazio, come in una visione caleidoscopica, si amplifica e si potenzia. La lente del microscopio dà spessore agli elementi che vede. Così anche un acquerello acquisisce effetti di estrema forza spaziale in infinita progressione.
Nell’ottica logica e quasi scientifica dell’eternità del momento, l’artista raffigura forme non astratte ma concrete, che ricordano esseri unicellulari, parti della corteccia degli alberi, i segni di granelli di sabbia, le crettature della terra arida o il fluire di globuli rossi. Il mistero dell’infinito si svela attraverso i segni e gli elementi del quotidiano, che la scienza ha illustrato, trasfigurati nella loro essenzialità. Andando oltre una visione limitata e abbandonandoci alla conoscenza della mente, questi elementi diventano strutturali del nostro universo. Lo spiegano, lo denotano e ne creano la sostanza.
Emanuela Fortuna

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