Jennifer Belair è un'artista di 27 anni, laureata in Printmaking alla Wayne State University di Detroit. Attualmente sta lavorando in un ranch di lusso in Granby, Colorado, ma è nata a Detroit, in Michigan, città di cui ama l'energia e la dinamicità. "Amo circondarmi di nuove situazioni, perché è davvero stimolante per la mia pratica". A novembre esporrà le sue opere in North Carolina in un luogo chiamato "Snaggy mountain", una sorta di comune hippy con una grande varietà di artisti. "Per me, il mio lavoro è essenzialmente sui rapporti che creo e le esperienze che faccio, che è ciò che, per me, rende la vita degna di essere vissuta."
Jennifer è sempre stata molto attratta da opere di artisti di sesso maschile che, ci racconta, "ho trovato un po' problematico perché sento che come donna avrei dovuto avere eroi più donne. Ma credo anche che, indipendentemente dal nostro genere possiamo abitare entrambi gli spazi biologici". I suoi eroi maschili sono Robert Rauschenberg, Trenton Doyle Hancock, Charlie Isoe, Pat Perry e il musicista Johnny Cash. Eroi femminili sono Jaune Quick-to-see Smith, Kiki Smith, e Tracey Emin. Oltre alla pittura, la musica è una grande parte del suo processo creativo. Le piace il fatto che i testi siano scelti con cura, ma anche sulla base di un determinato numero di variabili. "I testi possono evocare pensieri, sentimenti, desideri, persone, luoghi ed esperienze".
Il percorso creativo di Jennifer è stato molto particolare, fin dall'infanzia. "Ero solita fare i miei programmi radiofonici nella nostra veranda quando avevo forse 5 anni. Raccoglievo cassette vuote, o forse erano casette dei Led Zeppelin dei miei genitori, su cui registravo il mio programma, ringraziando il mio pubblico immaginario per aver ascoltato la mia stazione di musica country. E poi nei fine settimana disegnavo le immagini dei vecchi dischi di mio papà. Credo che, indipendentemente dal tipo di lavoro che svolgo, l'immagine sia una forte componente nella mia vita."
Le opere di Jennifer si caratterizzano per l'ampio e particolare uso del colore. "Mi affido a specifiche tavolozze di colori", ci spiega, "per aiutare il viaggio degli occhi e tenere lo spettatore impegnato. C'è stato un momento in cui ho realizzato opere solo monocromatiche e per lo più con i colori freddi, che trovavo emotivamente molto evocativi. Ora apprezzo il rosso cadmio, il giallo ocra, e il blu delicato". Il colore predominante nei suoi lavori attuali è sicuramente il rosso, "forte e un po' scomodo, ma se usato nel modo giusto può essere potente".
Recentemente Jennifer ha inaugurato la sua prima mostra personale, intitolata “Maybe We're Lost", nella galleria Whitdel Arts di Detroit. Nel 2016 esporrà in una galleria a San Francisco e spera, un giorno, di poter mostrare i suoi lavori internazionalmente. Potete vedere tutte le opere di Jennifer sul suo sito o sul suo instagram "heyjenyeah", nome che, ci confessa, ha copiato da un artista contemporaneo che ammira molto, Pat Perry.
Immagini di Jennifer Belair
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30 settembre 2015