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Arte pubblico a Barracas, pezzi di specchio e fotografie di cielo intrappolati in cornici dorate.

Da Hugor @msdiaz61

Buenos Aires per me è cosí: ti servono solo tre giorni per conoscere i posti considerati ‘da vedere’ dal turista mordi e fuggi che anche solo se fa scalo in un posto dice di esserci stato.

Ma, se possibile ancora piú che in altre cittá, starci e respirarla è davvero tutta un’altra cosa.

È cosí che, se l’obelisco è il primo impatto, o quasi, dopo aver ingurgitato le prime medialunas della permanenza argentina, la splendida calle Lanín è un incontro che molti, pur vivendoci, non fanno. Nell’affascinante eclettismo da bocca aperta e occhi all’insú tipico – o meravigliosamente atipico – dell’architettura di questa cittá ci sono anche loro, le tre coloratissime cuadras tra Brandsen e la Avenida Suárez nel barrio di Barracas, a sud della cittá.

L’arte che ha liberato colori e materiali a rincorrersi sulle pareti di circa quaranta facciate della via è quella dell’artista plastico porteño Marino Santa Maria, classe 1949, che ha regalato al quartiere un bel caso della cosiddetta arte pubblica.

arte pubblico a Barracas

L’artista aveva iniziato a decorare la facciata della casa che ospita il suo taller, per poi espandersi alle costruzioni vicine e infine alla maggior parte dei bassi edifici della strada, su richiesta degli stessi abitanti che hanno finito col riunirsi in assemblea e partecipare all’opera scegliendo colori e definendo spazi decorabili delle rispettive proprietá.

Si tratta di motivi astratti con pittura e trencadís (per intenderci, il mosaico irregolare di pezzi di vetro e ceramica tipico di Gaudí) che si susseguono tra le case di Lanín fino al muro della ferrovia, dove fa mostra di sé l’installazione Huellas de aire: pezzi di specchio e fotografie di parti di cielo se ne stanno lí intrappolati in cornici dorate ad ascoltare i treni che passano tra Constitución e il sud del conurbano. Inaugurato nell’aprile 2001 con una grande fiesta callejera, questo bell’angolo della cittá, che tra l’altro ospita di tanto in tanto eventi culturali, ha dunque un ruolo artistico, sociale e, potenzialmente, turistico.

Per me è stata una bellissima scoperta e, ormai da tempo, rientra a pieno diritto tra i luoghi che piú mi piacciono di questa nostra ciudad de la furia. Vi consiglio quindi di farci un salto, magari approfittando di questi tempi anche per passare nel vicino Hospital Psiquiátrico Borda a lasciare coperte o vestiti vecchi da donare a chi ci vive e lavora in assenza, ormai da due mesi, di gas per scaldare ambienti e acqua in questo inverno australe.


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