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Arte-Spazio / Maurizio Barraco regala un " Sogno"

Creato il 22 maggio 2012 da Marianna06

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L’artista palermitano, Maurizio Barraco, nella città di Reggio Calabria, nei locali del “Nonsense”, ha in corso, attualmente, una mostra delle sue opere dal titolo, scanzonato e quasi certamente  un po’ provocatorio, “Guardami…Sogno d’Estate”.

La mostra(vale per gli interessati) resterà aperta al pubblico fino al giorno 26 maggio e, lo dico subito, è una rassegna per coloro che, di sensi affinati e di cultura artistica di un certo spessore, sono in grado di andare  sotto la pelle di un quadro.

Per chi, insomma, dal segno è capace di passare agevolmente al significante e poi al significato.

Per chi  sa “leggere” la cosiddetta “arte concettuale”, che non si ferma alla “forma” ma è oltre la forma stessa nella  lettura dell’intenzione comunicativa.

Contrariamente c’è il rischio di equivocare e far passare magari per pornografia ciò che da quest’ultima è lontano mille miglia.

 Come spesso è accaduto a Barraco in occasione di altri eventi artistici.

 Con ovvie successive smentite e relative scuse poi da parte di galleristi, critici e /o curatori.

In occasione dell’apertura c’è stata (e  ha richiamato un folto pubblico) anche una performance, che ha visto protagonisti lo stesso Barraco e l’abile modella reggina Elisa Guarnaccia.

Le opere pittoriche esposte sono sopratutto le note “donne” di Barraco e il messaggio che l’artista ha voluto lanciare al suo pubblico e a noi, che lo conosciamo bene ,lo seguiamo da sempre e lo apprezziamo, è in sostanza quello del “Bello” per antonomasia, racchiuso nel corpo femminile.

Soprattutto il gioco del “saperlo scoprire” questo “Bello”.

Il “Bello” che è sogno e quindi piacere. Piacere dei sensi certamente e piacere dell’intelletto.

I due non vanno mai disgiunti.

Un corpo femminile,qualunque esso sia,l’artista suggerisce che può divenire opera d’arte, proprio come accade  quando il musicista esperto è in grado di produrre il meglio dei suoni in una frase musicale con il suo strumento. E non occorre che lo strumento sia necessariamente  un prezioso “Stradivari”,né che  l’altro sia un Nicolò Paganini.

Questo significa che “donna è bello”. E che la bellezza femminile va costruita nella reciprocità del rapporto a due.

 Nell’incontro con l’altro, che non deve essere mai fatto di sopraffazione o di violenza.

 Bensì l’ estrinsecarsi reciproco dei due in autentico atto d’amore.

Un’avventura della carne e dello spirito

Questo assunto del pensiero, che Barraco condivide con il suo pubblico attraverso le sue opere e che è fondante della sua “poetica” pittorica, scaturisce, a dirla tutta,anche da una conoscenza diretta di donne sfruttate e emarginate, incontrate nei suoi viaggi in Paesi in via di sviluppo.

 Africa, America Latina, Europa dell’Est.

La risposta di Barraco all’oltraggio, alle ferite, alle cicatrici, che non si rimarginano con facilità, è insomma il “Bello”, che tutti dobbiamo imparare  a disvelare.

La performance di cui sopra, per ritornare alla serata inaugurale, ha consentito inoltre a Barraco di mostrare nel concreto come nasce una “sua” opera, perché la modella Elisa si è prestata prima come tavolozza, lasciandosi ricoprire dal colore, e poi come pennello, imprimendo successivamente il suo corpo, a grandezza naturale, su di una enorme tela che l’artista, sotto lo sguardo attento del pubblico presente, ha in seguito completato.

In conclusione l’Arte di Maurizio Barraco, come lo stesso ha sottolineato più volte, nasce per comunicare e questa comunicazione sottintende comunque una forte valenza pedagogica.

Il “Bello” contro le brutture e gli orrori della quotidianità resta la sua risposta  e quella che la persona, ogni persona,se vuole, può dare.

Ma, perché ciò sia, occorre la volontà di un percorso di apprendimento che l’arte pittorica, ma anche le altre, possono dare.

Arte, in definitiva, uguale equipaggiamento per affrontare la complessità del vivere.

Quasi una forma di scommessa fatta con, e non contro, il destino per non essere perdenti.

Mai.

 

   Marianna Micheluzzi


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