Angela Cacciamani
di Giovanna Grieco
E’ stata paragonata al celebre Alberto Burri l’artista spoletina, Angela Cacciamani, trevana d’adozione, che ieri ha inaugurato la mostra “Veritas e Voluptas- Verità e Passione”, al Museo Civico di Bevagna. La mostra è a cura di Alberto Iron d’Atanasio, Docente ordinario di semiologia dei linguaggi non verbali e critico d’arte, cui seguirà una conferenza dal titolo “La verità e la Passione nella storia dell’arte-dall’antichità ad Angela Cacciamani” . Artista a tutto tondo, la Cacciamani ha attraversato varie fasi nella sua carriera, già a partire dagli 8 anni quando per la prima volta invia un disegno ad un concorso e lo vince: da quel momento non abbandonerà mai la sua passione per l’arte e nell’arco della sua storia artistica passerà attraverso vari generi per arrivare dal surrealismo all’astrattismo fino ad arrivare all’astrattismo materico che l’ha poi portata ad analizzare l’arte del celebre Burri. L’artista opera con materiali semplici, che provengono da scarti o da materiali destinati alla discarica: vecchi sacchi, vetri, pezzi di plastica, trucioli di legno, terra, cretti vanno a creare opere uniche e meravigliose dalla tecnica precisa e delineata. Angela racconta di essere arrivata all’astrattismo materico, attraverso diversi studi, analizzando e studiando le opere di Burri: le sue opere d’arte si formano da sole- ha raccontato l’artista- guidando la sua mano sulla tela, lasciandola in balia dei materiali, lei ne è l’esecutrice. La Cacciamani, dopo la mostra che si concluderà a Bevagna il 14 Ottobre, volerà a Washington per una personale di tre mesi.“La generazione di Angela Cacciamani – ha affermato il critico d’arte e semiologo Alberto Iron D’Atanasio – è figlia di quella che visse il dopoguerra. Alla filosofia del commerciale e del prodotto, che è usurato dai tempi dell’uomo, si aggiunge quella dei materiali del tempo dei mercati, e quelli della filosofia, che si è rivelata anti-ecologica, dell’usa e getta. Angela Caccimani crea soggetti con la stessa cura e composizione del musicista invece dello spartito, delle note e delle battute usa vernici, bitume, cartone iuta usata e poi, come compie un sistema compositivo come se quegli oggetti, quelle materie non fossero altro che elementi idonei e insostituibili per recuperare, seppur in parte, un tempo perduto” Per informazioni www.angelacacciamani.com