ARTEMISIA ANNUA – Antica pianta cinese antitumorale

Creato il 03 dicembre 2014 da Ilfattaccio @Ilfattaccio2

ALCUNI RICERCATORI HANNO USATO UNA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE PER CREARE UN COMPOSTO che è 1.200 volte più specifico nel distruggere determinati tipi di cellule tumorali dei farmaci attualmente disponibili. Il nuovo composto è derivato dall’artemisinina, principio attivo estratto dall’assenzio romano (artemisia annua), un’erba usata nella medicina cinese da almeno 2.000 anni e che è mangiata in insalata in alcuni paesi asiatici. Gli scienziati hanno fissato un dispositivo chimico all’artemisinina che designa selettivamente il prodotto a colpire le cellule tumorali, risparmiando le cellule sane. “Il composto è paragonabile ad un agente speciale che innesca una bomba all’interno della cellula”, ha detto il professore di chimica Tomikazu Sasaki, che ha collaborato a sviluppare il composto. Il composto che Sasaki e collaboratori hanno sviluppato uccide circa 12.000 cellule cancerose per ogni cellula sana. Mentre i trattamenti del cancro procedono sempre allo stesso modo, notizie circa un nuovo composto meno dannoso sono incoraggianti. Poter utilizzare un trattamento che non sia più dannoso della malattia è un obiettivo da raggiungere nella lotta contro cancro. Lo svantaggio più grande di un trattamento convenzionale come la chemioterapia è che non fa distinzione e distrugge le cellule sane insieme a quelle tumorali. Un effetto secondario tipico e molto pericoloso della chemio è la distruzione di cellule in fase di moltiplicazione veloce come quelle presenti nel:
• Midollo osseo, che producono il sangue.
• Sistema digestivo.
• Sistema riproduttivo.
• Follicoli dei capelli.

I FARMACI CONVENZIONALI ANTICANCRO SONO NOTORIAMENTE COSTOSI. Spesso non fanno altro che aggiungere alcuni mesi supplementari di vita e frequentemente uccidono prematuramente i pazienti. È la tossicità dei chemioterapici che causa effetti secondari spesso devastanti e mortali di questo tipo di cura. Dato lo stato attuale delle scelte convenzionali di trattamento disponibili per i pazienti oncologici, non si può che accogliere con grande speranza un composto meno tossico come quello discusso nel suddetto articolo. E’ incoraggiante vedere la ricerca su opzioni naturali per trattare il cancro, particolarmente con erbe che hanno dimostrato già una grande efficace per la malaria. Tuttavia, i test sull’uomo della terapia con il derivato dell’artemisinina richiedono anni e trovare il dosaggio probabilmente richiederà ulteriori prove. Fortunatamente, esistono già oltre 830 studi scientifici che mostrano la relativa efficacia della sostanza nel trattamento del cancro per cui attualmente sappiamo che può essere considerato un prodotto sinergico a qualsiasi altro tipo di cura.

Redatto da Pjmanc: www.ilfattaccio.org


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