A prima vista l’Aikido si presenta come un insieme di tecniche marziali eseguite con la collaborazione del compagno, con movimenti armoniosi eseguiti da due persone che richiamano la danza più che un’arte da combattimento.
Quando iniziai Aikido il mio primo pensiero fu di seguire in forma più soft le orme di Steven Seagal, in ricordo dei suoi primi film visti quand’ero ragazzino, non tanto per apprendere un metodo di difesa personale, quanto per trarre beneficio da una disciplina non agonistica volta a stare meglio fisicamente e nello spirito.
Per me l’aikido, a distanza di una dozzina d’anni, oltre all’effettivo benessere nel corpo e nell’anima, rappresenta anche la capacità di relazionarsi, di comunicare ascoltando attentamente chi ho di fronte, di sentire il bisogno del mio compagno di turno per crescere, migliorarsi, e aiutarlo in questo lungo percorso chiamato “do”.
Rapportarsi con gli altri è uno degli aspetti che più mi hanno frenato in adolescenza, vuoi per la mia timidezza e introversione, vuoi per la mia scarsa attitudine ad accettare la visione differente delle cose e della vita in genere. Poi sono cresciuto, piano piano, ho iniziato un po’ tardi Aikido (a 26 anni) spronato da dolori fisici (due protrusioni discali che mi hanno impedito di proseguire il karate come volevo io, per fortuna!) ma mi è servito molto sul piano relazionale. Ho imparato a conoscere ancora meglio me stesso, i miei limiti e paure (anche se in queste ultime ha avuto maggior influenza lo Iaido) ma soprattutto ho imparato a conoscere meglio le persone, a volerle conoscere meglio, ascoltarle, accettare il loro punto di vista e visione delle cose. Ho fatto pace con la mia chiusa introversione e l’ho tramutata in un lavoro riflessivo col cuore aperto, che mi aiuta a risolvere ogni conflitto, sentendo insorgere l’armonia in forma sempre più spontanea.
L’Aikido però nasconde anche qualche difetto, a mio obiettivo e opinabile parere, poiché certe scuole prediligono solo uno dei tanti aspetti che in quest’arte si celano. Giusto per citartene alcuni:
- efficacia delle tecniche
- armonia del corpo nei movimenti
- uso dell’energia vitale
- aspetti filosofico-storici
Se cerchi un’arte che sposi solo uno di questi aspetti devi scegliere accuratamente lo stile e il Maestro; mentre se invece li vorresti trovare tutti quanti insieme… beh, non avrai vita facile… Buona ricerca!
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