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Arti marziali: pro e contro dell’Aikido

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 13 marzo 2015  Autore: Stefano Bresciani aikido

A prima vista l’Aikido si presenta come un insieme di tecniche marziali eseguite con la collaborazione del compagno, con movimenti armoniosi eseguiti da due persone che richiamano la danza più che un’arte da combattimento.

Quando iniziai Aikido il mio primo pensiero fu di seguire in forma più soft le orme di Steven Seagal, in ricordo dei suoi primi film visti quand’ero ragazzino, non tanto per apprendere un metodo di difesa personale, quanto per trarre beneficio da una disciplina non agonistica volta a stare meglio fisicamente e nello spirito.

Per me l’aikido, a distanza di una dozzina d’anni, oltre all’effettivo benessere nel corpo e nell’anima, rappresenta anche la capacità di relazionarsi, di comunicare ascoltando attentamente chi ho di fronte, di sentire il bisogno del mio compagno di turno per crescere, migliorarsi, e aiutarlo in questo lungo percorso chiamato “do”.

Rapportarsi con gli altri è uno degli aspetti che più mi hanno frenato in adolescenza, vuoi per la mia timidezza e introversione, vuoi per la mia scarsa attitudine ad accettare la visione differente delle cose e della vita in genere. Poi sono cresciuto, piano piano, ho iniziato un po’ tardi Aikido (a 26 anni) spronato da dolori fisici (due protrusioni discali che mi hanno impedito di proseguire il karate come volevo io, per fortuna!) ma mi è servito molto sul piano relazionale. Ho imparato a conoscere ancora meglio me stesso, i miei limiti e paure (anche se in queste ultime ha avuto maggior influenza lo Iaido) ma soprattutto ho imparato a conoscere meglio le persone, a volerle conoscere meglio, ascoltarle, accettare il loro punto di vista e visione delle cose. Ho fatto pace con la mia chiusa introversione e l’ho tramutata in un lavoro riflessivo col cuore aperto, che mi aiuta a risolvere ogni conflitto, sentendo insorgere l’armonia in forma sempre più spontanea.

L’Aikido però nasconde anche qualche difetto, a mio obiettivo e opinabile parere, poiché certe scuole prediligono solo uno dei tanti aspetti che in quest’arte si celano. Giusto per citartene alcuni:

  • efficacia delle tecniche
  • armonia del corpo nei movimenti
  • uso dell’energia vitale
  • aspetti filosofico-storici

Se cerchi un’arte che sposi solo uno di questi aspetti devi scegliere accuratamente lo stile e il Maestro; mentre se invece li vorresti trovare tutti quanti insieme… beh, non avrai vita facile… Buona ricerca!

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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