Articolo polemico ma anche autopromozionale

Creato il 15 dicembre 2012 da Annalife @Annalisa

Già da tempo blatero sull’apparente assurdità di un prodotto nuovo (l’e-book) venduto a prezzi di prodotto vecchio (libro in carta e inchiostro).
Mi si dice che anche l’e-book ha i suoi costi. E sia.
Ma, pare indubbio, l’e-book ha anche i suoi bei risparmi, in termini di fisicità annullata e non pagata.
Non si paga la carta, non si paga l’inchiostro e le macchine che stampano, tagliano, rilegano, non si paga lo stoccaggio, il magazzino, il trasporto fisico da un luogo all’altro, non si pagano gli intermediari del trasporto e quelli della vendita, non si pagano i resi e gli avanzi; non si paga, in una parola, il servizio di distribuzione (ma su questo ci torno).
Che cosa si paga? Cioè: che cosa si paga come se fosse un libro di carta?
Si paga (poniamo, non è detto) l’autore; si paga (forse) il tecnico che passa al computer (presupponendo un autore che scrive ancora a mano e non su file); si paga (poco, mi pare, vista la qualità del lavoro) l’editor; si paga il grafico di copertina eccetera; si paga l’eventuale pubblicità.
Infine, che cosa si paga che in un libro di carta non si paga?
Si paga il passaggio da file di testo a file di ebook; si paga il mantenimento del file in un luogo virtuale e non mi viene in mente niente altro.
Disegno?
Disegno.

Ora, che cosa si evince dal disegno? Che l’editore guadagna assai più di un autore (diciamo un 30% all’editore e un 3% all’autore, che però può arrivare al 5, al 6, al 10% se scrive un best-seller da centinaia di miglia di copie e se ha un buon potere contrattuale). Però l’editore deve pagare l’editor, coprire le spese, affitto, consumi, spese varie, eventuali stipendi di dipendenti e ottenere un guadagno.
Poi si evince che il costo delle tipografia è minimo, quello dell’Iva ridotto rispetto ad altri prodotti, quello del distributore è enorme (va dal 30 al 50%, certe volte, dipende, anche qui, dalla posizione sul mercato e dal potere di contratto), quello del venditore oscillante (la grande libreria alla stazione centrale di Milano vuole senz’altro di più che il mio cartolaio).
Ma.
Ora togliete le spese che non ci sono più, o che variano, per gli e-book.
Togliete il venditore, che spesso è ancora l’editore o, al massimo , una grande catena che chiede molto meno del 20% di un piccolo venditore; togliete il distributore tradizionale, con la sua fetta che va dal 30 al 50% dei costi; togliete la tipografia (che pure era pochissima); togliete una parte dei costi dell’editore, sia perché li ha già sostenuti per il libro di carta, sia perché alcuni di essi non li ha proprio più.
Aggiungete il fatto che il libro di carta va trasformato in e-book: costa il programma di trasformazione e costa la trasformazione.
Insomma… costa…
Io ci ho provato.
Ecco qui.
Mi sono stampata un romanzo con il servizio “ilmiolibro” della Feltrinelli.
Sto facendo pubblicità alla Feltrinelli? Eh, pazienza. Io altri servizi di stampa online li ho cercati, ma i prezzi erano esorbitanti, quindi son cascata qui.
Comunque.
Libro con copertina morbida, 152 pagine, b/n. Feltrinelli propone un prezzo di 14 euro, che è eccessivo, tanto è vero che subito dopo ti dice che puoi scrivere 14 euro ma vendere a meno (12, o 11 euro). Però, sotto una certa cifra non ti consente di andare. Se avessi voluto vendere il mio libro a 8 euro, per esempio, me lo bloccava (credo succeda la stessa cosa con l’e-book, perché mi sono trovata il prezzo preimpostato). Con 8 euro, la Feltrinelli intende ancora guadagnarci, evidentemente. E se qualcuno compra il libro –di carta– sul sito, dà anche qualcosa a me (ora non riesco più a vedere quando, ma diciamo quasi un euro).

E ora, gratuitamente, Feltrinelli mi mette a disposizione la possibilità di scaricare un template di Word dove posso ricopiare il mio file, spedirlo e vederlo trasformato in e-book. Il formato finale è e-pub (un formato letto dai maggiori lettori di e-book, ma NON dal Kindle, anche se la trasformazione per il Kindle è semplicissima).
Ripeto: servizio gratuito.
E non credo che la Feltrinelli si sia messa a fare beneficienza.
Rimane il lavoro di trasportare il vecchio file di testo nel file-template e-book. In pratica, è un semplicissimo file Word, dove però è preimpostata la possibilità di selezionare un formato di titoli/capitolo per ebook, così che il vostro libro sia diviso in capitoli (un po’ una cagata, visto che rinumera da capo le pagine del capitolo, ma vabbè).
L’ho fatto, profittando del momento per correggere qualche refuso che mi era sfuggito (ma qualcuno mi è sfuggito ancora, volevo fare in fretta e vedere che cosa succedeva). Tempo impiegato per la trasformazione, correzione, impaginazione, salvataggio, spedizione, caricamento sul sito: mezz’ora.
Mi figuro che se qualcuno lo fa di lavoro, lo fa anche più alla svelta.

Adesso spiegatemi perché un e-book costa in genere il 5% in meno di un libro di carta.

E comunque, visto che ho titolato “autopromozionale”, libro e e-book [*] si trovano qui
(dice la Feltrinelli che si possono sfogliare le prime pagine e leggere: vero; esperienza da oculista)

[*] Tra l’altro, benché gratis, la resa su lettore è buona; la trasformazione per il Kindle è stata semplicissima, e ben riuscita anche la successione dei capitoli.



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