Noto autori che ormai peccano di superbia anche quando sono alle prime armi, autori ai quali una valutazione buona come 3 su 5 non basta, anche se magari il testo della recensione loda e spiega; autori che non sono contenti se non arrivano almeno a una valutazione di 4 su 5; autori che solo perchè hanno ricevuto tante 5 stelle poi le pretendono da tutti. Un "regno del terrore" dove i blogger a momenti si sentono obbligati a farsi piacere un determinato romanzo più del dovuto.Io le cinque stelle le tengo care, per me sono la massima espressione di gradimento e se una lettura non mi dà quello che desidero, non le mollo e non vedo perchè dovrei, le mie recensioni sono sincere se si mira ad altro c'è chi vende recensioni e affini ( ne parlo qui).
Le stelle non sono tutto, contano anche le parole e le considerazioni. Ognuno, poi, ha una visione del voto e non si può imporre la propria agli altri. Basta notare nei vari store e piattaforme come cambi la valutazione: su amazon 2 stelle corrispondono a "scarso" mentre su goodreads a "è ok".
E da oggi, odierò la parola "stelle", ripetuta la bellezza di 8 volte con quest'ultima frase...